Remco EVENEPOEL. 10 e lode. Le parole di Alessandro Petacchi, commentatore tecnico in casa Rai, dicono tutto: «Cosa devo commentare, vola». Mancavano ancora alcuni chilometri alla fine della crono, ma la superiorità del bimbo belga era non solo evidente agli occhi, ma chiara a livello cronometrico. Disarmanti la sua forza, la sua frequenza, la sua compostezza d’azione. Tutto bello, tutto semplice, anche se non è così semplice fare quello che ha fatto Remco. È venuto qui con le idee chiare: portare in Belgio la maglia rosa che manca da 45 anni. Intanto si porta avanti, velocemente, con il lavoro. E già che c’è si veste subito di rosa, per farsi vedere bene, anche perché i suoi avversari sono già lontani e rischiano di perderlo di vista.
Filippo GANNA. 7. Il bronzo di Vignone vestito di tricolore deve inchinarsi allo strapotere del campione del mondo con velleità rosa. Vince la crono del resto del mondo, ma contro l’iridato della strada, Pippo ha poco da fare, se non accettare il verdetto del tempo.
Joao ALMEIDA. 8,5. Che il terzo incomodo sia lui? Che nella sostanza sia il vero avversario del campione del mondo? Tanti interrogativi e una risposta, che il ragazzo portoghese della Uae Emirates dà direttamente sulla strada, portando a casa un terzo posto di assoluto livello a “soli” 29” da quel fenomeno con la faccia imberbe pronto a fare la birba.
Tao GEOGHEGAN HART. 7. Il britannico della Ineos sta bene e mette in mostra una cronometro di assoluto livello. Un quarto posto importante, che conferma il suo ruolo di uomo di punta di una squadra – la Ineos – pronta a rompere le uova nel paniere: a tutti.
Stefan KÜNG. 5,5. Lo svizzero è uno che con il cronometro ci sa fare, ma oggi gli prendono il tempo: e tanto.
Primoz ROGLIC. 5. È il grande sconfitto di giornata, su questo non ci sono dubbi. Sulla bicicletta è un gatto di marmo, duro e poco fluido. Di gassoso ci sono le sue ambizioni, che oggi, in questa primavera calda e gentile, un pochino evaporano.
Jay VINE. 7. Uomo squadra, di una squadra forte e tosta, come quella della Uae Emirates. L’australiano che viene dal virtuale mette in strada una prova concreta e convincente, come poche. I conti si faranno anche con lui.
Brandon McNULTY. 7. Il 25enne americano, anch'egli della Uae Emirates, conferma quanto detto prima: questo team è attrezzato per far vedere i sorci verdi a tutti.
Geraint THOMAS. 5. Il 36enne gallese è venuto qui per appoggiare Tao e fargli da spalla, da uomo in più, ma oggi rende meno.
Aleksandr VLASOV. 5,5. Fa di necessità virtù, ma la crono non è chiaramente la sua virtù.
Mads PEDERSEN. 8. La sua dimensione cresce di corsa in corsa, di gara in gara, di chilometro in chilometro. L’ex iridato sarà chiaramente uno dei punti di riferimento di questo Giro, uno dei grandi protagonisti, capaci di catalizzare attenzioni e risultati.
Thibaut PINOT. 5,5. Ama l’Italia e noi vogliamo molto bene a lui. In questa crono, però, perde un po’ tantino…
Valentino SCIOTTI. 10 e lode. Si potrebbe dire che più passano gli anni e più migliora, un po’ come i suoi vini, ma lui è abituato da tempo ad essere il migliore, a fare le cose per bene e anche per il bene: della comunità. È uno di quegli appassionati e capitani d’industria che ha una passionaccia vera per il ciclismo e da anni ci investe, credendoci e puntandoci più di tanti. Poi catalizza attenzioni, raccoglie pensieri e opinioni, magari dal Governatore Marco Marsiglio, che chiede lumi, che percepisce che il ciclismo è il veicolo ideale per poter promuovere una terra bella e ancora poco conosciuta, troppo spesso poco ricordata. Lui, Valentino Sciotti, si adopera, crea occasioni d’incontro e confronto e mette tutti d’accordo. Se si parte dall’Abruzzo, oltre alla politica che ci ha creduto, è grazie a questo signore, al signor Farnese Vini, e per una volta è il caso di alzare noi i calici per lui, per brindare alla sua salute, alla sua iniziativa. Ai trabocchi di Fossacesia, alla nuova ciclabile della costa, a quest’uomo motoperpetuo che trabocca di iniziative. Quindi, "Cin cin", "Cheers", “Prosit”, "Salud" in tutte le lingue del mondo!
FOSSACESIA. 10. È un po’ come l’armocromia, qualcosa che c’è e della quale non conoscevamo l’esistenza, il senso o il significato. Fossacesia c’era, ma oggi c’è un po' di più. Grazie al Giro assume un significato diverso, più completo, più profondo, più ampio e universale. Potere della corsa rosa, della ciclabile della costa dei Trabocchi, che diventerà strumento attrattivo, per una terra che sa accogliere: non solo il Giro, ma il mondo.