Joao Almeida cerca la vittoria e la vuole al Giro d’Italia, corsa che conosce bene visto che nel 2020 ha vestito la maglia rosa per 15 giorni. Era l’anno della pandemia e il portoghese a 22 anni era il luogotenente di Remco Evenepoel e, senza poterlo immaginare, è diventato l’uomo da battere. Oggi Almeida è un corridore di esperienza e vuole dimostrarlo in questo Giro.
«Sento di essere a un livello più alto rispetto allo scorso anno. Il Giro di Catalogna mi ha dato molti buoni segnali. Come nella salita finale al Valter, dove sono arrivato quarto vicino a Roglic e Evenepoel, nonostante un cambio di bici ai piedi della salita. Credo che questa volta potrò salire per la prima volta sul podio di un grande giro».
Almeida volta per un attimo lo sguardo al passato, al quel Giro del 2021 nel quale Remco si era arreso e lui aveva dovuto mettere di corsa i gradi di capitano.
«Guardando indietro adesso è facile dire cosa avremmo dovuto fare, ma in quel momento abbiamo fatto solo quello che pensavamo fosse giusto. Remco era il meglio piazzato di noi due in classifica. In seguito abbiamo visto che non era poi così in forma e sono diventato l’uomo forte della squadra. Se non avessi dovuto aspettare Remco, a Milano sarei arrivato più in alto del sesto posto. Ma non ho alcun rimpianto. Non ce l'ho nemmeno con Remco».
L'anno scorso Almeida ha cambiato squadra e dalla Quick Step è passato alla UAE Team Emirates. «È più piacevole pedalare con Remco che contro Remco. È molto difficile batterlo, ma mi piace correre contro di lui. Il nostro rapporto è diverso da quando eravamo compagni di squadra, ma è sano. Ci rispettiamo a vicenda».
Almeida è un corridore deciso, che in corsa pedala forte, soffre e non si arrende. Questo Giro d’Italia sarà la sua grande occasione e cercherà di non sbagliare nulla.
«Non mi arrendo mai. La forza mentale è una delle mie qualità più importanti. Qualche volta combatto contro me stesso e non posso andare più forte, ma la maggior parte delle volte scelgo consapevolmente di non rispondere agli attacchi. Quando Remco o Primoz attaccano, preferisco seguire il mio ritmo e aspettare di poterli recuperare. Ci credo sempre fino alla fine e seguo sempre il mio istinto».
Il portoghese è certo che per vincere un grande giro sia indispensabile ponderare bene le energie ed essere pronti a dare tutto nell’ultima settimana. «Sarà la terza settimana di corsa a decidere il vincitore. Tutti i corridori saranno stanchi e naturalmente lo sarò anche io. Ma a quel punto andrò a tutto gas e cosi si vedrà chi veramente è il più forte».
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