Le malattie croniche non trasmissibili, che però causano il 70% dei decessi, sono riconducibili nel 60% dei casi a consumo di tabacco, cattive abitudini alimentari, sedentarismo, ma anche consumo di alcool e droga. Oltre alla carenza di programmi di screening. E sia sugli errati stili di vita, sia sull’attività di screening per forza di cose rallentata, la pandemia, con la diffusione del Covid e le restrizioni imposte dai lockdown, ha influito in maniera negativa. Proprio le strategie preventive e terapeutiche per malattie cardiovascolari, respiratorie, croniche tumorali, diabete, disturbi muscolari sono il punto di partenza per una riflessione scientifica più approfondita del Congresso nazionale Le giornate Cardiologiche del Centro Cuore Milano Malpensa, appuntamento giunto quest’anno alla 12a edizione, che verterà sul tema: “Patologie non trasmissibili in un contesto sociale di crisi economica”.
IL CONGRESSO. Il Congresso nazionale che si svolgerà il 24 e 25 marzo prossimi è stato presentato in conferenza stampa a Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, nella sala Nassirya. A fare gli onori di casa era presente la senatrice Nicoletta Spelgatti, già presidente della Valle d’Aosta e, in rappresentanza del governo, il sottosegretario di Stato alla Salute Marcello Gemmato.
Negli interventi istituzionali, la senatrice Spelgatti e il sottosegretario Gemmato hanno tracciato il quadro generale della Sanità nazionale, messo sul tavolo i temi da affrontare, i nodi da sciogliere, ma anche i progetti e gli investimenti governativi nel prossimo triennio auspicando una collaborazione sempre più stretta tra politica ed esperti e operatori in campo sanitario. «E le iniziative come il Congresso della Fondazione Iseni sono fondamentali per alimentare questo dialogo necessario».
I PRESENTI. Alla presentazione delle Giornate Cardiologiche sono anche intervenuti il professore Luigi Palmieri, del dipartimento Malattie Cardiovascolari, Endocrino-metaboliche e Invecchiamento dell’Istituto superiore di Sanità; il professor Andrea Macchi, direttore generale degli Istituti di Ricovero e Cura del Gruppo Iseni Sanità; il professor Francesco Fedele, docente ordinario all’Università La Sapienza di Roma e direttore scientifico della Fondazione Iseni Y Nervi e il presidente della Fondazione organizzatrice del Congresso Fabrizio Iseni.
«Stiamo uscendo da un lungo e sofferto periodo pandemico – ha spiegato il professor Macchi, introducendo l’argomento individuato per il convegno – e la prevenzione ha subito un deciso punto di arresto. E a fronte della situazione che si è venuta a creare, la comunità scientifica è urgentemente chiamata a confrontarsi su ciò che cronicamente è la causa del 70% dei decessi nei paesi a basso e medio reddito. Ovvero: le malattie croniche non trasmissibili e tutte riconducibili a fattori di rischio che si possono modificare e quindi eliminare».
La chiusura dei lavori è toccata al senatore Antonio Tomassini, presidente dell’Associazione di iniziativa parlamentare e legislativa per la salute e la prevenzione, che ha ricordato che «il Covid ha gravato su prevenzione e terapia e in molti casi imposto una discontinuità, ma ha anche evidenziato in maniera lampante quali sono i processi da migliorare, quali quelli su cui intervenire in maniera sempre più celere come ad esempio digitalizzazione e telemedicina».
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