SACHA MODOLO: «DIFFICILE TROVARE SQUADRA ORA. MA CHE PECCATO CHIUDERE COSÌ»

PROFESSIONISTI | 29/11/2022 | 08:11
di Carlo Malvestio

Il tempo scorre, l’inverno avanza, e Sacha Modolo ancora non è riuscito a trovare una sistemazione per la stagione 2023. La Bardiani-CSF-Faizanè non gli ha rinnovato il contratto e il 35enne di Vazzola sta sempre più prendendo in considerazione l’ipotesi di appendere la bicicletta al chiodo, dopo 13 stagioni da professionista e 47 vittorie all’attivo, tra cui due successi di tappa al Giro d'Italia, oltre a piazzamenti di prestigio a Milano-Sanremo e Giro delle Fiandre.


«Una piccola speranza la nutro ancora, ma siamo a fine novembre, i roster delle varie squadre sono fatti e a questo punto ci vuole un miracolo per trovare una sistemazione - racconta Sacha -. Mi dispiace, mi sarebbe piaciuto fare un altro anno e provare ad andare a caccia della 50a vittoria da professionista, ma sono consapevole che in questo momento ci sono tanti corridori senza contratto, anche più giovani e meritevoli di me. Non sono stupido, so come funziona il ciclismo, e se non fosse stato quest'anno sarebbe stato probabilmente il prossimo, però mi dispiace per il modo in cui devo lasciare...».


L'ex corridore della Lampre non ha infatti avuto modo di salutare a dovere i suoi tifosi, cosa che avrebbe potuto fare in grande stile visto che le ultime gare corse sono state Giro del Veneto e Serenissima Gravel, a pochi chilometri da casa sua. «Ero abbastanza convinto di rimanere in Bardiani un altro anno, invece mi hanno comunicato che non mi avrebbero rinnovato il contratto solamente ad ottobre, dopo il Giro di Croazia dove, tra l'altro, sono andato abbastanza bene. E questo mi dispiace, perché se me lo avessero detto in estate avrei avuto modo di pianificare il finale di stagione e magari fare l'annuncio del mio ritiro prima delle ultime gare. Peccato, anche per il grande rapporto che ho con la famiglia Reverberi, a cui comunque sarò sempre grato per avermi lanciato tra i professionisti. Se me l'avessero detto prima, però, l'avrei apprezzato di più e avrei accettato serenamente la decisione».

Modolo aveva terminato la stagione 2021 con una vittoria al Giro di Lussemburgo in maglia Alpecin-Fenix, motivo per cui quest’anno partiva con rinnovate ambizioni, ma le cose non sono andate come voleva. Il trevigiano, da questo punto di vista, è schietto come consuetudine e non cerca scuse: «Non è stata una grande stagione, partivo con ambizioni più alte, invece fino al Giro d'Italia sono andato piuttosto piano, anche perché secondo me ho corso troppo, visto che a fine maggio avevo già 60 giorni di corsa – ammette ancora Sacha -. Poi non mi voglio nascondere, non sono più competitivo come qualche anno fa. Dopo il Giro, però, ho cominciato ad andare un po' meglio, mi sono messo a disposizione di Filippo Fiorelli e Luca Colnaghi, ai quali ho cercato di trasmettere tutta la mia esperienza, e se li chiami penso te lo possano confermare. Anche per questo pensavo che mi avrebbero tenuto un altro anno. Spesso nei finali di gara più veloci io e Fiorelli dovevamo arrangiarci, quindi ottenere risultati non era poi così facile».

Sacha si è posto come termine ultimo prima di lasciare il ciclismo la prima settimana di dicembre, dal momento che non ha nessuna intenzione di attendere l’inizio della nuova stagione per sperare che si sblocchi qualcosa. «Senza certezze non trovo le motivazioni per allenarmi. Scendere in Continental? Assolutamente no, la mia bella carriera l'ho fatta, non ho la minima intenzione di tirare avanti inutilmente. Anche perché ruberei solo un posto ad un giovane. Adesso vediamo se si sblocca qualcosa nei prossimi 10 giorni, altrimenti mi ritiro senza troppi problemi. Ho 35 anni, sapevo che questo momento sarebbe arrivato prima o poi. Rimanere nell'ambiente? Non credo proprio, non ho intenzione di fare il direttore sportivo, perché tra i professionisti non avrei nulla da insegnare, a 20 anni sono già fatti e finiti e sarei solo un autista d'ammiraglia, mentre tra i giovani dovrei scontrarmi con i genitori sapienti. No grazie. Ho qualche progetto al di fuori della bici, ma per ora nulla di concreto. Ci penserò più avanti».

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COMMENTI
Auguri
29 novembre 2022 13:43 frakie
Auguri per il futuro. Apprezzabile la sua sincerità nell'esprimere quei concetti spesso taciuti per interesse. In primis quello sui genitori "saccenti" nel ciclismo giovanile, e la frase con ammette di non aver nulla da insegnare come "finto direttore sportivo". Affermazioni di un'onestà ormai dimenticata dai più. gran corridore, grande uomo. Auguri per il futuro qualunque esso sia. Un tifoso del ciclismo pedalato.

Sacha
29 novembre 2022 16:03 Luigi Rossignoli
Oramai il tuo l’hai fatto
Goditi la famiglia e vivi la vita !!
Luigi

Un bella carriera
29 novembre 2022 19:11 Roxy77
Caro Sascha sei partito con il pedale Marenese e ne hai vinte tante da allievo juniores under e poi nei prof il tuo l'hai fatto....peccato per il finale ma piuttosto che finire a fare il dilettante va bene così...vai oltre! In bocca al lupo

Video
29 novembre 2022 19:37 IngZanatta
Ciao Sacha, mi piacciono i tuoi video su Youtube con i motorini ...

Complimenti
29 novembre 2022 20:34 rufus
Complimenti a Modolo per la sua onesta analisi della situazione, non si arrampica sugli specchi per descrivere il fatto che ormai non e' piu' competitivo come un tempo. Tutto cio' gli fa onore. Auguri per il suo domani

sacha
29 novembre 2022 22:01 mandcu
un vero uomo e un vero ciclista.

Modolo
29 novembre 2022 23:33 Buzz66
Lo elessi a idolo assoluto molto tempo fa.
Giro d’Italia under 23, lui era in procinto di passare professionista ed aveva già vinto un paio di tappe.
Passo Croce d’Aune, ultima salita di un vero e proprio tappone: lui passa con il gruppetto e un signore, probabilmente conosciuto, gli chiede in dialetto veneto: Sacha, vuto acqua (vuoi acqua)?
No, grazie.
Magari vin…

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