Grazie alle sue tre vittorie consecutive – ottenute nel 1949, 1950 e 1951 - nella Ronde, Fiorenzo Magni ha legato il suo nome alle Fiandre diventando per tutti “Il Leone” ma anche in Brianza, e in particolare a Monticello, il grande campione ha lasciato un ricordo indelebile.
Ne abbiamo avuto conferma partecipando, ieri, all’inaugurazione della mostra con cui l’Amministrazione Comunale del centro lecchese ha voluto celebrare Magni a dieci anni dalla scomparsa. Sono state diverse le autorità e molti gli appassionati che hanno raggiunto il Palazzetto dello Sport di via Diaz, che proprio a Fiorenzo Magni è intitolato, per l’evento: a fare gli onori di casa Alessandra Hofmann, Sindaco di Monticello e Presidente della Provincia di Lecco assieme alla signora Beatrice, figlia del grande ciclista e a Antonio Penati, ex giudice di gara, collezionista che ha curato la mostra.
«Fiorenzo Magni è sempre stato molto importante per Monticello, negli ultimi anni tutti i Sindaci che si sono susseguiti hanno voluto raccontare di lui e celebrarlo perché lui alla nostra comunità ha dato davvero tanto. Poterlo ricordare è un onore e vorrei ringraziare per questo in modo particolare la famiglia e il signor Penati» ha detto il Sindaco Hofmann sottolineando poi come molte persone ed associazioni del territorio si siano impegnate per rendere possibile la mostra che sarà visitabile fino a mercoledì 19 ottobre.
Il microfono è poi passato alla signora Beatrice Magni che ha detto: «Papà si definiva monticellese d’adozione. Una volta lasciata la Toscana, queste sono diventate le sue strade di allenamento, le riconosceva con il cuore. Non appena ha potuto si è trasferito a Monticello nella casa che ha amato fino all’ultimo giorno e che noi famigliari continuiamo ad amare e a frequentare».
Ed ancora: «Il legame di papà con Monticello e tutte le Amministrazioni che si sono succedute è stato trasversale, un rapporto fondato prima su un grande rispetto e poi su vera amicizia. Sono lieta di vedere tante persone qui oggi, e lo sarebbe stato anche lui. Ritengo che il valore della memoria sia importantissimo, ma non è moneta così diffusa. Siamo grati a tutti voi che lo avete voluto ricordare così. In famiglia tutti i giorni nominiamo il nostro papà, il nonno, ricordando con un sorriso le sue le sue battute e il suo accento toscano che non ha mai perso. Lo ricordiamo con amore e ammirazione per ciò che ha fatto nella sua vita»
Durante l’evento anche il dottor Sergio Pomponio, Prefetto di Lecco e Alessandro Bonacina, Presidente della Federciclismo provinciale, hanno rimarcato a più riprese il carisma di Magni.
Prima del taglio del nastro che ha ufficialmente aperto la mostra dal titolo “Magnifico” hanno preso la parola Carola Gentilini, direttrice del Museo del Ghisallo che ha ricordato emozionata la figura di Fiorenzo Magni «Uomo dalla lungimiranza incredibile. Aver pensato, proposto e collaborato con le istituzioni per creare un Museo in ricordo dei grandi campioni e aver operato per la promozione del ciclismo credo proprio sia un atto che lascerà per sempre il segno»
E al curatore della mostra Antonio Penati che ha rimarcato come l’esposizione sia «Stata pensata per celebrare Magni e i suoi risultati ma anche per ricordare i ciclisti della zona e il ventennale della tappa del Giro d’Italia che nel 2002 partì da Cambiago e giunse a Monticello».
È il piano superiore del Palazzetto ad ospitare la vera e propria mostra in cui il visitatore potrà trovare alcune maglie e alcune biciclette appartenute a Magni. Ma soprattutto tantissimi ritagli di quotidiani che celebrano le gesta del grande campione ed anche quella giornata particolare di vent’anni fa, quando grandi e piccini scesero in strada per applaudire il passaggio dei corridori impegnati nei 44 chilometri a cronometro della penultima tappa del Giro d’Italia 2002, il Giro vinto da Savoldelli su Hamilton e Caucchioli.
Scatti di Carlo Monguzzi
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