La Squadra azzurra è pronta a scendere in strada a Wollongong a caccia dell'iride. Il campionato del mondo scatta domenica con le cronometro elite, in cui il CT Marco Velo schiera il campione in carica Filippo Ganna con Edoardo Affini, Matteo Sobrero, Arianna Fidanza e Vittoria Guazzini, e per le prove contro il tempo mercoledì andrà in scena la Mixed Team Relay in cui il trenino azzurro composto da Affini, Ganna, Sobrero, Guazzini, Elisa Longo Borghini ed Elena Cecchini ha grandi ambizioni di medaglia.
«Ormai è quasi una settimana che sono qui con Elena, Filippo e Matteo. Il primo giorno che siamo arrivati in Australia ho visionato il percorso, mentre i ragazzi lo vedranno domani, unico giorno in cui sarà possibile provarlo in modalità gara. Ci troviamo a Bowral, a 75 km da dove si terranno le gare, quindi abbiamo pensato che avesse più senso acclimatarsi e prepararci senza spostarci prima. Fa freschino, ieri è caduta qualche goccia di pioggia, ma siamo sempre riusciti ad allenarci. Vista sulla carta, sarà una crono non molto lineare, nella quale bisogna essere potenti, resistenti e freschi per rilanciare. Attenzione che la distanza per certe categorie sarà proibitiva, ma ritengo di aver scelto i cronomen migliori che abbiamo in Italia per questa gara. Ai tifosi chiedo di seguirci anche se sarà mattina presto: abbiamo bisogno di sentire il calore da casa» esordisce Velo che ha sottolineato il bel clima che si respira nel ritiro azzurro.
«Durante la gestione di Davide Cassani ho sempre seguito il mondo dei cronomen, allora al suo fianco mi occupavo solo dei professionisti, mentre ora sono responsabile anche delle categorie femminili e minori, ma per me personalmente non è cambiato molto. Non nego che ho aspettative alte e, visto che siamo inquadrati a mezzo busto, i gesti scaramantici sono ammessi (sorride durante il collegamento zoom con la stampa, ndr). Filippo ha vinto gli ultimi due mondiali di specialità, dovrà vedersela con fuoriclasse come Pogacar ed Evenepoel ma più che parlare dei rivali io voglio concentrarmi sui “miei”. Abbiamo fatto il massimo per arrivare al top, comunque andrà non possiamo recriminarci nulla del nostro percorso di avvicinamento all'appuntamento più importante dell'anno. Abbiamo fatto il 100% e siamo al 100%. Mi ha fatto piacere vedere in questi giorni campionesse come Elena ed Elisa dare consigli alle più giovani. Siamo un bel gruppo, sereno e unito. In gara ci vogliono gambe e testa, siamo pronti» continua il CT, che dirigerà dall'ammiraglia anche gli Under 23 Lorenzo Milesi e Davide Piganzoli (in gara lunedì 19) e gli junior Nicolas Milesi, Renato Favero, Federica Venturelli e Alice Toniolli (martedì 20).
In collegamento video dall'Australia quando è quasi ora di cena oltre al CT abbiamo incontrato i passisti più forti d'Italia e raccolto le loro impressioni, ambizioni e anche qualche curiosità tra peluche portafortuna e problemi di fuso orario. Ecco a voi le loro parole.
«Dopo il Giro di Germania sono stato solo un giorno a casa, quindi sono andato in altura con Matteo Sobrero 8 giorni a Macugnaga. Scesi dal cucuzzolo della montagna siamo partiti per l'Australia. L'ultimo è stato un periodo intenso, questa settimana ne sto approfittando per recuperare un po' di energie mentali per arrivare fresco di testa alla gara».
«Evenepoel è avvantaggiato o svantaggiato arrivando dalla Vuelta? Non voglio pensare ai rivali, ma concentrarmi su di me, mando i miei complimenti a Remco per il successo ottenuto in Spagna e in bocca al lupo a tutti coloro che sfiderò domenica. Ogni anno è diverso, tagliata la linea vedremo chi è il più forte».
«Al Campionato Europeo con Jacopo Guarnieri abbiamo iniziato a fare un po' i “cazzari” e per scherzo abbiamo comprato la mascotte della rassegna: un pollo. Non avendo ancora trovato un canguro, facendo scalo a Dubai abbiamo comprato un cammello di peluche (che ha sfoggiato durante l'intera conferenza stampa, ndr) e che mia mamma ha già confuso per l'animale simbolo del Paese in cui ci troviamo quindi un po' gli somiglia».
«Il record dell'ora? Non è scontato che ci proverò ad ottobre (mentre dice così però riceviamo il comunicato stampa del team Ineos Grenadiers che ufficializza il tentativo per il prossimo 8 ottobre, ndr), ora sono concentrato sulla sfida iridata, poi ci penseremo. È “solo” un'ora ma davvero full gas. Una cosa per volta, please. Tornando al mondiale il titolo 2020 è stato un po' inaspettato, nell'anno del covid, quello 2021 è stato più sofferto perchè è arrivato alla fine della stagione più intensa della mia vita e con maggiori aspettative, quest'anno non è stato meno impegnativo tra trasferte e impegni vari, vedremo se i conti torneranno ancora una volta».
«Sarebbe bello avere il Team Relay anche alle Olimpiadi. È stimolante fare squadra con le ragazze, di solito abbiamo programmi e allenamenti diversi ma ognuno di noi può imparare dagli altri. Io, per esempio, qualche suggerimento ad Elena l'ho chiesto».
«Il ritiro dalla Vuelta di Spagna non si può cambiare, invece di tre settimane ho disputato una corsa a tappe di 10 giorni poi mi sono concesso una sorta di recupero e ho riadattato i miei programmi in vista di questo appuntamento. Sono arrivato in Australia 3 giorni fa. Da allora sto cercando di abituarmi al fuso orario (la differenza tra Italia e Australia è di 8 ore, ndr), mantenere la condizione e far girare bene le gambe in vista di domenica. Come tutti i membri della Nazionale darò il massimo per onorare la maglia azzurra».
«Anche io non sono stato bene, tanto che ho dovuto rinunciare alla convocazione al Campionato Europeo, ma quando mi sono ripreso sono andato in altura con Pippo. Come ha raccontato sono stati 8 giorni di duro e proficuo lavoro. Sono contento di come sto, ora la condizione è buona e non vedo l'ora di provare il percorso domani. Sono rilassato e in ottima compagnia. Contro tanti specialisti una top ten personalmente sarebbe un gran traguardo».
«La crono di domenica sarà un punto di partenza per la mia carriera. L'ambizione è quella di migliorarmi e accumulare esperienza. Per i Giochi di Parigi2024 cercherò di far combaciare tutte le discipline come fatto finora tra strada, pista e crono. La speranza è di non tornare a casa dall'Australia a mani vuote, ma se avrò dato tutto, sarò comunque soddisfatta».
«In questa trasferta mi sono portata dietro come sempre il ciondolo che ho al collo, che spero mi porti fortuna. Al di là della sorte, mi aspetto una bella esperienza e indicazioni importanti per tracciare la giusta via da seguire per il futuro. Voglio migliorarmi in questa specialità che comporta una impegnativa e affascinante sfida con se stessi sia a livello fisico che mentale».
«In valigia non ho talismani particolari, ma la melatonina per dormire. In Europa di solito non la uso, ma in questi giorni sto combattendo con il fuso orario, a differenza della mia compagna di stanza Vittoria a cui le 8 ore di differenza dall'Italia fanno un baffo. Pensavo fosse più facile adattarmi, ma essendo venuti in largo anticipo per il Team Realy sarò pronta. Ringrazio la FCI che ci ha permesso di anticipare le partenze, queste notti in più in loco faranno la differenza per gli europei che hanno nel fuso orario un ostacolo in più da affrontare».
«Sono molto contenta di essere qui e di poter correre la staffetta mista, specialità che mi piace molto e riflette lo stato di salute del movimento. L'anno scorso all'Europeo di Trento abbiamo provato che possiamo essere competitivi. L'Olanda schiera due terzetti davvero forti, contrastare le orange per noi ragazze sarà difficile, ma daremo tutto quello che abbiamo. Ci tengo e voglio godermi appieno questa esperienza. Il giorno dopo la Vuelta, alle 5 del mattino sono partita per l'Australia. La motivazione non manca anche se la stagione è stata lunga e dura. A 12 anni dal primo mondiale vinto da Giorgia Bronzini, che in qualche modo ha segnato l'inizio dell'età dell'oro del ciclismo femminile italiano, per la prova in linea puntiamo a mantenere in Italia la maglia iridata. Prima però occhio al cronometro e Forza Italia».