LA LEGA PRENDE POSIZIONE: LA FEDERCICLISMO VA COMMISSARIATA... DA CHE PULPITO

PROFESSIONISTI | 10/09/2022 | 14:22
di Pier Augusto Stagi

È chiaramente un momento molto difficile, diciamo pure sgradevole, non si riesce a parlare di ciclismo, a respirare aria salubre. È un momento così, che dura da troppo tempo e temo che siamo lontani dalla pacificazione, perchè c'è poca gente disposta a pacificarsi a mediare a provare a far ragionare chi è chiamato a riflettere e a prendere decisioni. È un momento così, di confusione assoluta, da tutti contro tutti e oggi, questa mattina, ne abbiamo avuto la riprova leggendo “La Gazzetta dello Sport”, che ha dato la notizia: «La federciclismo va commissariata». Il messaggio è forte e chiaro e giunge dal presidente di Lega Mauro Vegni, lui che ricopre una carica “sub iudice“, visto che lunedì dovrebbe esprimersi in materia il Tribunale Federale per dare un parere sulla incompatibilità avanzata da otto organizzatori per evidente conflitto d'interesse (credete davvero che il direttore del Giro possa essere presidente della Lega del ciclismo professionistico? Se così fosse perché il calcio non fa presidente Beppe Marotta?).


La Gazzetta ci informa che è stato depositiato un documento di 16 pagine, che «ha quattro destinatari: la Procura della Repubblica di Milano, la Procura generale dello sport del Coni, la Procura federale della Federciclismo e il settore Affari legali del Comitato olimpico. È stato depositato ieri e rappresenta il punto di vista della Lega del ciclismo professionistico sullo scandalo provvigioni che da settimane agita la Federciclo guidata da Cordiano Dagnoni. L’esposto, predisposto dall’avvocato Ascanio Donadio, è stato votato all’unanimità dal Consiglio direttivo della Lega e termina così: «Si chiede alla Giunta del Coni di proporre immediatamente al Consiglio Nazionale del Coni il commissariamento della Fci per gravi irregolarità di gestione (art. 7, comma 5, lettera f) dello Statuto Coni)».


E ancora: «La Lega Professionisti è presieduta da Mauro Vegni, direttore ciclismo di Rcs Sport e del Giro d’Italia. “Davanti ad aspetti molto nebulosi non è emersa chiarezza dalla Fci, ed era doveroso per un fatto di trasparenza chiedere ai vari organismi di mettere fine a questa faccenda - spiega Vegni -. Servono delle risposte che non siano quelle date finora sui giornali, in modo formale da parte del presidente e del segretario generale. Non c’è stata chiarezza nell’operato e chiediamo al Coni di indagare su come si siano svolti i fatti e se siano fallaci rispetto alle normative. La Procura ordinaria si attiverà per vedere se ci siano ipotesi di reati penali. Io non dico che c’è stato un reato: io dico “questo è quello che è accaduto”, e siccome ne ho il titolo chiedo di sapere come sono andate le cose”». Poi c'è dell'altro, però per me è più che sufficiente.

 

 

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COMMENTI
Non ha pero' tutti i torti
10 settembre 2022 17:22 titanium79
Condivisibile o meno, ha pero' degli spunti di ragione. Soprattutto sul fatto che la procura ordinaria DEVE indagare. Cosa, a mio avviso, giusta

Conflitto d'interessi?
10 settembre 2022 17:37 emmemme68
Ma non c'è un bel gruppo di persone (Organizzatori ec corridori) che ha chiesto di invalidare l'Assemblea e successive nomine della Lega Professionisti per palese conflitto di interessi? Dunque una Lega Professionisti che da del cornuto al bue. Mah! E' tutto molto strano, complicato e molto nebuloso. Insomma un vero pasticcio generale.

@ emmeeme68
10 settembre 2022 17:47 Albertone
Altro che pasticcio. Qui sembra una minestra ribollita 100 volte. Senza intervento della legge vera, temo non se ne esca piu'.

E nel torbido
10 settembre 2022 17:48 lupin3
il giornalismo mangia. Ciclismo italiano da azzerare

Ciclismo italiano anno zero
10 settembre 2022 20:18 marco1970
Seguo il ciclismo da una vita,mai vista una crisi così nera.Siamo l'unica grande potenza ciclistica con zero risultati,con prospettive nere in fatto di nuovi talenti e con una dirigenza nelle sabbie mobili dello scandalo.

FCI
10 settembre 2022 20:33 siluro1946
La vecchia gestione che si vendica.

Lega
10 settembre 2022 20:51 Georgtre
Secondo me ,manca la passione, ci sono solo interessi vari

Non é mai troppo tardi per accorgersi di essere incapaci
10 settembre 2022 21:43 angelofrancini
Molto strana la presa di posizione della Lega Ciclismo Professionistico: condivisibile in quasi tutte le argomentazioni e nei fini che si prefigge, molto meno sotto l’aspetto della titolarità dell'azione intrapresa che assomiglia molto a quella intrapresa, senza titolo alcuno, tempo fa nei confronti dell'UCI.
Più volte nel passato ho commentato su queste pagine che la Lega Ciclismo Professionistico è illegittima.
Infatti la sua costituzione è avvenuta con la presenza di sole 4 società sulle oltre 50 (organizzatori e gruppi sportivi) che all’epoca avevano titolo di farne parte: illegittima per essere riconosciuta dalla FCI che in applicazione dello Statuto art. 53 richiede che una Lega “possa essere istituita solo se alla sua costituzione partecipi almeno il 90% delle società facenti parte dell’attività interessata”.
Lo Statuto della Lega (adottato dai 4 predetti soggetti) è una elencazione delirante di attribuzione di poteri che sono pertinenza della FCI in via esclusiva e che alla Lega possono essere attribuiti solo in parte con la convenzione sottoscritta con la FCI.

In riferimento a quanto scrive nell’articolo Pier Augusto Stagi, in riferimento alla posizione del presidente Vegni, vi è da rilevare che la candidatura di Mauro non poteva essere ammessa in applicazione di quanto stabilito dall’art. 18 comma 3 dello stesso Statuto della Lega che esclude che possano essere eletti a presidente e vicepresidente i tesserati nei ruoli degli enti organizzatori e dei gruppi sportivi.
Senza inoltre dimenticare che pochi giorni fa nell'ultima assemblea di Lega, convocata per eleggere un consigliere al posto del dimissionario Ivan Basso rappresentante della Eolo Kometa (società affiliata alla federazione spagnola che aveva anche votato nell’assemblea in cui era stato eletto il nuovo direttivo!!!), veniva indicato come ordine del giorno “elezione di un consigliere in rappresentanza della componente dei gruppi sportivi”. Descrizione priva di qualsiasi validità poiché questa definizione faceva parte delle norme concernenti il Consiglio del Ciclismo Professionistico, organo federale antecedente la Lega, nel quale il direttivo era nominato dal Consiglio Federale: oggi questa composizione è superata non essendo più prevista. Lo Statuto della Lega prevede semplicemente che il direttivo sia composto dal presidente, da un vice e da quattro consiglieri eletti dall’assemblea più un vice componente del e nominato dal Consiglio Federale FCI.
Inoltre come tutte le Leghe esistenti nello sport italiano i dirigenti eletti della Lega Ciclismo Professionistico diventano di fatto dirigenti federali nazionali: nessuno degli eletti nei vari direttivi però ha mai staccato la relativa tessera federale…
Nel marasma attuale non era necessario il ricorso al Tribunale federale: il rappresentante del Consiglio Federale FCI nel direttivo della Lega aveva l’obbligo di riportare queste irregolarità al Consiglio Federale per l’adozione dei conseguenti provvedimenti dovuti e semplici da individuare.
Il problema è se queste regole il rappresentante le conosceva….

Tutto sbagliato…
11 settembre 2022 16:10 pietrogiuliani
Qui nel nostro mondo, ma come in tutto lo sport, chi non ha peccato scagli la prima pietra. Il Presidente ha dichiarato un peccato Veniale e che comunque non è stato poi fatto niente. Se le strade dell’Irlanda che portano dei vantaggi ne usufruiscono quasi tutte le squadre e Atleti, ma non da ora…da oltre 30 anni! E la lega che pure il direttore Stagi dice che non è in regola col nominato presidente Rcs, io penso che per il bene di tutti e tutto almeno nel nostro mondo del Ciclismo, è di chiuderla qui e i giornalisti (in particolare il corriere della sera) che se la prendono quasi sempre col ciclismo (quando ci sono certi interessi …) vadano ad indagare nel calcio! Li si che tutte me squadre e federazione andrebbero Commissariate. Tanto in quell’ambiente abbuiano tutto, mentre qui per una cavolata da 100mila euro di provigioni (che poi ripeto niente è stato fatto) non si smette più di parlarne e di farci ridere dietro da tutti, con i rischi poi che FCI ma anche la Lega vengano poi entrambe commissariate, insieme magari a squadre come la Bardiani (che sembrava lo sponsor più forte del ciclismo italiano, ed invece pur di sopravvivere è stata ridotta addirittura a farsi chiamare dai cronisti con i nomi dei 4 sponsor) che sono anni che se ne parla è gestita dall’Irlanda. Allora commissarino anche questa e tante altre e fermiamo tutto come diceva Bartali (“è tutto sbagliato e tutto da rifare !!!”) E chi ci guadagna ? Quando noi del ciclismo almeno in Italia siamo un mondo che muore di fame…. Questa è la realtà .

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