Ha solo 19 anni e in Belgio viene già considerato il nuovo Remco Evenepoel. Ha appena vinto il Tour de l’Avenir, Cian Uijtdebroeks, ed è pronto a conquistare il mondo dei professionisti con i colori della Bora-Hansgrohe. Vincere il Tour de l’Avenir non è facile, perché rimane la corsa a tappe per under23 più difficile e ambita da quei corridori, che vogliono diventare professionisti assicurandosi un posto con le squadre più prestigiose.
Scorrendo l’albo d’oro di questa corsa, definita il Tour de France dei giovani, troviamo i nomi di tantissimi campioni e con orgoglio possiamo anche dire che il primo vincitore del Tour del Futuro è stato italiano, si tratta di Guido De Rosso che nel 1961 fece sua la prima edizione di questa corsa. Nel 2010 il trionfo è andato a Nairo Quintana, mentre due anni più tardi il più forte è stato Warren Barguil. Nel 2014 Miguel Ángel López grazie a questo successo è entrato nell’Astana, e nel 2015 è stata la volta di Marc Soler. Per la gioia dei francesi nel 2016 è arrivato il successo di David Gaudu, mentre il biennio successivo, è stato caratterizzato due straordinari campioni del ciclismo: Egan Bernal vincitore dell’edizione del 2017 e Tadej Pogacar che ha trovato il successo nel 2018.
Cian Uijtdebroeks è un bravo ragazzo ed è iscritto alla facoltà di psicologia all'ULB e spera un giorno che la maglia gialla del Tour de l’Avenir si trasformi in quella gialla del Tour. Fatta eccezione per la maglia a punti, Cian ha fatto sue tutte le maglie di leader nel Giro del Futuro, ovvero quella a pois e la maglia bianca come miglior giovane. L'anno scorso da junior ha conquistato l'argento nella prova a cronometro al Campionato Europeo ed è arrivato sesto al Campionato del Mondo, sempre nella prova contro il tempo.
La sua prima maglia di leader del Tour de l’Avenir gli è stata consegnata dal cinque volte vincitore del Tour de France Bernard Hinault, al quale senza indugio ha detto: «Credo fermamente che un giorno al Tour potrò indossare la maglia gialla». Uijtdebroeks ha ragione a sognare il massimo, perché è un ragazzo forte, consapevole delle proprie possibilità, capace di giocarsi la vittoria in volata e con spiccate doti di scalatore. «Partecipare al Tour de l’Avenir e ottenere un buon risultato era il mio grande obiettivo stagionale – ha detto Uijtdebroeks -. Sogno davvero di indossare un giorno la maglia gialla del Tour de France. Non so se sarà fattibile, vedremo cosa mi riserverà il futuro. Non penso di essere già pronto per un grande giro, non credo che il prossimo anno sarà nel mio calendario. Mi piacerebbe cominciare con la Vuelta, ma prima devo pensare a fare bene le corse a tappe di una settimana».
Vincere un grande giro è il sogno del giovane belga che vive a Liegi, poi c’è il Mondiale con la maglia iridata che per lui è quasi un oggetto sacro. Quest’anno il Mondiale si correrà in Australia e Cian Uijtdebroeks ha già visto che il percorso non sarà per lui.
«Certamente vorrei diventare Campione del Mondo, ma il Mondiale di Wollongong non si adatta molto alle mie caratteristiche. Adesso farò un breve periodo di riposo e, dopo uno stage nelle Ardenne, correrò le gare italiane di fine stagione».
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