A fine anno il ciclismo saluterà uno dei suoi più straordinari interpreti, Alejandro Valverde, che a 42 anni lascerà le corse. Valverde ha sulle spalle una maglia tutta speciale, che la Movistar ha deciso di dedicargli per questa sua ultima Vuelta che dall’Olanda lo porterà in Spagna. Il murciano voleva correre senza pressioni, perché sa benissimo che non deve dimostrare a nessuno il proprio valore e voleva godersi lo spettacolo che ogni giorno ritroverà sulle sue strade fino a Madrid. Purtroppo una caduta nella seconda tappa, ha offuscato questo inizio di Vuelta.
«Non è stata una giornata tranquilla – ha detto Valverde dopo il traguardo -. Sono caduti davanti e non ho potuto evitarli; ho frenato, ma sono comunque caduto. Ma penso di non essermi fatto nulla, purtroppo sapevamo che ci sarebbe stato nervosismo».
Il murciano è felice nonostante la caduta e il suo intento è quello di divertirsi e godersi lo spettacolo del pubblico in festa. «Voglio correre senza pressioni e sono molto grato a tutto il pubblico per l'affetto di questi primi giorni. Il numero di persone che c'è è impressionante e ringrazio tutti». Questo è quello che El Bala sente nel suo cuore e il suo intento è quello di correre per far divertire tutti quei tifosi che negli anni lo hanno sempre sostenuto. La strada del campione però, non è stata sempre piena di colore e successi e lungo il suo lungo cammino, i problemi non sono mancati. C’è stata la condanna per doping, poi i problemi con un ginocchio e il Covid, che lo hanno portato a fare delle riflessioni importanti e a scegliere la strada da seguire. «Quando hai delle disavventure, devi imparare a superarle e diventare più forte. La testa, in qualsiasi ambito della vita è molto importante. E se funziona la testa, allora puoi pensare al fisico».
Dopo aver vinto nel 2018 la maglia iridata, Valverde ha ammesso di aver perso la sua fame di vittoria. Lo spagnolo che tanto aveva vinto in gara, aveva visto sparire quell’entusiasmo che aveva sempre messo nelle competizioni. «Sì è vero, avevo perso l’entusiasmo, ma l'ho recuperato presto e poi sono tornato a vincere. Ora però è diverso, mi è rimasto poco tempo per correre e voglio divertirmi. Voglio correre senza pressioni, senza pensare che devo vincere una tappa».
Cosa si aspetta Alejandro da questa Vuelta? Il murciano vuole correre bene e arrivare a Madrid in piena salute, anche se dovrà fare attenzione perché c’è nervosismo in gruppo e cadere è facile.
«Voglio correre senza incidenti e aiutare Enric Mas. Penso che stia andando bene e che abbia superato il dispiacere per il suo ritiro dal Tour. Gli ho consigliato di partire con calma, lui ha forma e classe, qualità che non si perdono da un giorno all'altro. Questi sono tempi difficili nella sua vita personale ed è la stessa cosa è successa a me, ma potrà fare bene».
Valverde è il corridore più anziano, nel gruppo viene guardato con rispetto e per molti corridori è considerato un esempio da seguire. «Penso che la maggior parte dei corridori mi guardi con rispetto e con ammirazione per quello che ho fatto, per la mia età, ma anche per il mio modo di essere competitivo. Io ho sempre rispettato tutti e onestamente mi sento apprezzato dal gruppo». Il campione della Movistar ha passato la maggior parte della sua vita a correre in bici e fermarsi per lui non sarà facile. «Io non scenderò dalla bici e continuerò a correre. Cambieranno solo gli obiettivi e per questo sarà necessario cercare dei nuovi progetti e fissarli».
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