GAZZETTA E RCS SPORT, FRATELLI CONTRO. E IL GIRO DONNE NON C'ENTRA…

APPROFONDIMENTI | 15/07/2022 | 09:43
di Pier Augusto Stagi

Quindi la Gazzetta ha scritto poco del Giro Donne non per questioni “politiche”, ma solo e soltanto per scelte editoriali, economiche e di opportunità. Il messaggio che domenica sera mi è arrivato è forte e chiaro: la Gazzetta dello Sport è una cosa, Rcs Sport è un’altra. Stessa famiglia – quella di Rcs MediaGroup del presidente Urbano Cairo (dal 3 agosto 2016 ha in pratica azzerato il debito che era di 382,9 mln) –, ma conti, strategie e obiettivi sono diversi. Ed è pleonastico dire che i conti devono anche tornare: ça va sans dire.


Torno sull’argomento perché sollecitato dai vertici del quotidiano sportivo più venduto d’Italia, per precisare che “il foglio a tinte rosa” nulla ha a che fare e vedere con questioni politiche e organizzative. Sono due parrocchie: una guidata da Stefano Barigelli, direttore della Gazzetta dello Sport e l’altra da Paolo Bellino, amministratore delegato nonché direttore generale di Rcs Sport.


Torno a parlarne per una questione di chiarezza, come gentilmente mi è stato chiesto di fare, per spiegare in modo netto che “La Gazzetta dello Sport” fa la sua corsa, mentre Rcs Sport ne fa un’altra. Quindi, il quotidiano sportivo più venduto in Europa nulla ha a che fare con le strategie politiche sportive portate avanti da Rcs Sport in questi mesi e che la vede impegnata ad acquisire la “corsa rosa” femminile (ne aveva la possibilità quattro anni fa, “a gratis”, ma hanno detto no) o a vararne una nuova di zecca che vada in concorrenza con quella portava avanti in questi ultimi anni dalla PMG di Roberto Ruini. Una domanda per altro postata fuori tempo massimo – visto che per il calendario 2023, la data ultima era quella del 25 marzo -, ma per i grandi capi di via Rizzoli, poco importa. Che poi la domanda sia stata inoltrata direttamente all’Uci, senza passare come di prassi e da galateo politico-sportivo dalla Federciclismo, è solo una questione di stile.

Gli amici di Gazzetta ci hanno tenuto a precisare che lo scarso spazio dedicato al Giro Donne non era assolutamente riconducibile a questo stucchevole braccio di ferro che è in atto da mesi tra Federciclismo e Rcs Sport. Le ragioni sono molto più semplicemente editoriali e di opportunità. Il ciclismo, e quello femminile in particolare, non è motivo di acquisto del foglio rosa. Chi va in edicola o scarica come me Corriere e Gazzetta sull’iPad, lo fa per Inter Milan Juventus e Ferrari. Stefano Barigelli, direttore della rosea, deve guardare i numeri e i numeri dicono inequivocabilmente che la Gazzetta è tornata ad essere il secondo quotidiano d’Italia, secondo solo al cugino Corriere della Sera. I lettori sono in crescita e al suo direttore Barigelli questo interessa. Il messaggio che mi è stato inviato è stato chiaro: avremo anche dato poco spazio alle donne ma solo per una questione editoriale e di costi (la carta, con l’aumento dei costi per l’energia è letteralmente schizzata alle stelle), non certo per affiancare Rcs Sport, anzi. Non è un mistero se dico che tra le due realtà di Rcs MediaGroup non scorra buon sangue… anzi. Questo lo racconto per una ragione molto semplice: far sapere a voi tutti, amici del ciclismo che di biciclette come noi vi nutrite, quale è il giro del fumo. Quindi nessun collegamento tra le due azioni (poco spazio sulla Gazzetta per dare forza alla politica di Rcs Sport), ma soprattutto nessuna ritorsione.

Poi c’è la questione Mauro Vegni, neo presidente di lega, con un evidente quanto imbarazzante conflitto di interessi che è sotto agli occhi di tutti, meno degli interessati, ma questo è tutto un altro discorso. Silvio Martinello qualche giorno fa ne ha parlato con dovizia di particolari dall’alto della sua conoscenza regolamentare. Io mi sono limitato a sollevare un problema: può il direttore del Giro d’Italia stazionare in una stanza dove, seppur poco, qualcosa si decide in nome e per conto non solo dei Gruppi Sportivi (due) ma di altri organizzatori? In attesa che mi invitino a cena per somministrarmi dell’olio di ricino, mi vado a bere una Coca Cola.

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COMMENTI
Bravo Stagi
15 luglio 2022 10:46 geo
Questo è giornalismo!

morte del giornalismo
15 luglio 2022 11:15 alerossi
quando il giornalismo scrive solo esclusivamente per vendere, ma non per dare un'informazione completa è morto. se mettiamo in prima pagina ogni giorno uno sport diverso vedremo che non ci sarebbero solo appassionati di calcio, ma di sport in generale. e in italia avremmo molti più giovani che si appassionano che diventeranno i campioni del domani in qualsiasi disciplina.

Espressione
15 luglio 2022 12:32 lupin3
della (non) cultura sportiva italiana. Che schifo. Scrivere solo per vendere...

Grazie direttore
15 luglio 2022 13:08 Logan1
Questa è informazione. Infatti ora capisco meglio alcune scelte della rosea

ma dove sta la novità?
15 luglio 2022 14:34 PedroGonzalezTVE
Beh ma che Gazzetta ed Rcs si guardino in cagnesco questo direi che mica è cosa recente no??? Gazzetta ed u sio direttore ormai mi paiono essere l'house organ della FC Internazionale per il quale club tutto è semrpe bello fantastico e perfetto.... e cavolo di gente brava che scrive di ciclismo ne hanno eccome (Ciro) .... riguardo il Giro Donne però devo dire che questa crociata che fate rischia di passare per 'interessata'..... personalmente di 'voci' sull'attuale organizzazione ne ho sentite e non poche.... se poi devo dire la mia... questa edizione è stata raccontata malissimo... e non solo per la mancanza di spazi sui giornali... ma anche in TV....

Gazzetta sbiadita
15 luglio 2022 15:40 Fuga da lontano
Direttore, mi perdoni, ma lei credeva che la Gazzetta fosse ancora il riferimento quotidiano dello sport italiano per l'analisi critica o la divulgazione dei risultati dello sport italiano?

Come le scrissi poco tempo fa, dopo l'addio di Cannavò alla direzione e con l'avvento di internet e dei social la Gazzetta ha avuto una mutazione da quotidiano di riferimento di tutti gli sportivi italiani a tabloid calcistico-gossiparo-ludico (vedi fantacalcio) dove scrivere quello che la maggior parte degli sportivi italiani, i calciofoli, vogliono leggere.

Se voglione vendere copie o acchiappare click dei lettori bisogna catturare la loro fantasia e le loro illusioni. Perchè "tritare gli zebedei" con il calciomercato per 365 giorni all'anno?
Perchè cattura le fantasie dei tifosi e gli illude quotidianamente.... una volta c'erano Tuttosport che lisciava il pelo agli juventini (Malgrado firme com Ormezzano e Viberti) e Corsport che attiravano gli interessi dei tifosi calcistici del centro-sud (Roma-Lazio-Napoli) e a questi si aggiunta la Gazzetta offrendo calciomercato, polemiche, mezzi scandali, gossip e formazioni e quotazioni per il fantacalcio....

Scrivere che "i numeri dicono inequivocabilmente che la Gazzetta è tornata ad essere il secondo quotidiano d'Italia, secondo solo al cugino Corriere della Sera" fa sorridere, è la gara su chi sopravvive.

Secondo Primaonline, nel Maggio 2022, il totale della diffusione carta + digitale indica che la Gazzetta vende 116.592 copie e di queste 96.000 sono cartacee.

Di cosa stiamo parlando? di quale riferimento? di un foglio che vende 96.000 copie dove tra settimane si parla a rotazione di Dybala, De Ligt, Ibra, Dybala, De Ligt, Kanteelere, Dybala, De Ligt, Bremer..?

Ci ricordiamo che il miglio cantore del ciclismo era una giornalista che NON scriveva su un quotidiano sportivo?
Ci ricordiamo che la Gazzetta con il pensionamento di Gregori, Pastonesi e di qualcun'altro ha sguarnito la redazione riducendola a pochissimi (fose meno delle dita di una mano) giornalisti.

Non è ora di capire che giornalisti, atleti, tifosi, organizzatori, debbano guardare verso altre direzioni e magari verso la creazione, la trasformazione, l'accorpamento di siti in un unico contenitore che offre risultati, analisi, interviste di qualità, magari multlingue.

Ci sono siti stranieri che sono spettacolari nel trattare il ciclismo a 360°, maschile e femminile, giovanile, pista, ciclocross, gravel.... ispiratevi a quelli e lasciate perdere la Gazzetta.

@PedroGonzalesTVE,
15 luglio 2022 15:44 Fuga da lontano
Mi scusi,
ma su quali basi, secondo lei, è stata raccontata malissimo in TV?
Diretta sul canale nazionale in chiaro (RAI)
Diretta sul canale a pagamento (Eurosport)
Minimo un'ora e mezzo di diretta quotidiana.
Meglio di questo cosa si poteva fare?
Possono non piacere i telecronisti, ma questo è soggettivo.
Oggettivamente la copertura televisiva è stata buona

gazzetta
15 luglio 2022 20:15 Darkprince
non per niente saranno dieci anni che non la compro piu e ho pure smesso di guardarla online, preferisco l equipe

Non ci siamo.
15 luglio 2022 21:05 Farnese
Prima di parlare di interesse del popolo e numeri, suggerisco ai dirigenti di RCS di leggere i dati di share di Giro e Tour, per capire quanto potrebbero essere di aiuto al prodotto del Gruppo. Se a campionato di calcio terminato, releghi le notizie del Giro a semplici trafiletti, credi di stare a valorizzare il prodotto del tuo Gruppo?
Se tu che sei parte del Gruppo proprietario del Giro non lo promuovi, cosa dovrebbero fare gli altri giornali?
La percezione è quella che vi sia una concorrenza interna di risultati che penalizza la crescita di tutto il Gruppo e di conseguenza, del Prodotto Giro d'Italia.
Scusate ma se Cairo non interviene, un patrimonio di RCS e dell'intera Italia, va a farsi benedire.

BRAVO
15 luglio 2022 23:09 Montagnin
Mi associo!!

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