L'ALPE D'HUEZ E QUELLA STORICA IMPRESA DI FAUSTO COPPI NEL 1952

TOUR DE FRANCE | 14/07/2022 | 09:41
di Francesca Monzone

L’Alpe d’Huez non è solo una cima delle Alpi Francesi nel dipartimento dell’Isère e non è solo una parte del Massiccio del Grandes Rousses. Per noi italiani ha un valore speciale, perché quando questa cima nel 1952 fece la sua prima apparizione al Tour de France, ad impadronirsi della sua vetta fu Fausto Coppi.


Negli anni successi, altri italiani hanno conquistato l’Alpe d’Huez e lo abbiamo visto fare a Gianni Bugno nel 1990 e 1991 e poi le due imprese di Marco Pantani nel 1995 e 1997. Nel 1994 fu la volta di Roberto Conti e Giuseppe Guerini, nel 1999, che è stato l’ultimo azzurro a tagliare per primo il traguardo su una delle salite più iconiche del ciclismo.


Ma ogni volta che il Tour torna su questa salita e i nostri occhi increduli guardano i 21 tornanti, è impossibile non ricordare quel tardo pomeriggio di venerdì 4 luglio 1952, quando  88 corridori partiti da Losanna si stavano dirigendo verso l’Alpe d’Huez. Nei 252 km di gara e 8 ore di corsa, i corridori non avevano dato un grande spettacolo e a soli 14 km dalla cima il gruppo decise di fermarsi per riempire le borracce alle fontane e per un po’ scherzare anche con l’acqua. Fu il francese Jean Robic, il vincitore del Tour 1947 soprannominato “testa di cuoio”, per via del suo casco, a fare la prima mossa, attaccando dalla parte più bassa della salita. Robic venne seguito dal belga Alexandre Close e poco dopo dal compagno di squadra Raphaël Geminiani. Poi, mentre la salita iniziava a farsi sentire, dal gruppo come un vero eroe, uscì fuori Fausto Coppi.

L'italiano aveva deciso di rilanciare e cambiare per sempre la storia del Tour de France con un attacco potente ed efficace. Raggiunse rapidamente Geminiani e passò dritto prima di raggiungere Robic. Coppi era al comando della corsa, ma c’era ancora una battaglia da portare a termine, quella tra due straordinari campioni, tanto forti quanto diversi uno dall’altro.

Coppi era snello e leggero e gli bastava sfiorare i pedali per salire veloce. Robic era invece  piccolo e incurvato, faceva smorfie e il suo occhio era  feroce e le mascelle serrate e saliva dondolando mentre cercava disperatamente di rimanere alla ruota del piemontese.

Sulla strada non c’è tanta gente perché quella era la prima volta che la Grande Boucle toccava quei paesi alpini.

Robic era finito e la sua testa guardava verso il basso e si girava per vedere chi altro avrebbe potuto superarlo. Coppi invece era lì sulla strada che saliva con il suo passo leggero e sereno. Vedeva il traguardo e ancora non sapeva di aver scritto una delle pagine più epiche della storia dello sport. Quando si stava avvicinando alla linea d’arrivo, smise di pedalare e si allentò le cinghie degli scarpini. Non c’era la folla ad attenderlo e a portarlo in trionfo, era il primo arrivo sull’Alpe d’Huez e quel giorno nessuno sapeva, che proprio quella montagna avrebbe cambiato la storia della corsa gialla. 

L’Airone fu protagonista di un volo unico che lo portò a guadagnare 1 minuto e 20 secondi su Robic e a prendere quella maglia gialla che non avrebbe più tolto.

Coppi era arrivato  al Tour del 1952 in buona forma e con lui c’era anche Gino Bartali in quella squadra azzurra scelta da Alfredo Binda. Coppi raggiunse Parigi il 19 luglio dopo aver conquistato cinque vittorie di tappa, comprese quelle sulle tre montagne della corsa, con un vantaggio di 28 minuti e 17 secondi su Stan Ockers, secondo. Quel giorno per la seconda volta nella storia del ciclismo, il Campionissimo, si assicurò la doppietta Giro-Tour, che fino al 1949 era stata considerata impossibile, ma che sempre Coppi aveva reso possibile.

Per quanto riguarda l'Alpe d'Huez, la salita non sarebbe riapparsa fino al 1976. L’esperimento del 1952 non era stato considerato un successo, perché la tappa non aveva richiamato folla ed era passata abbastanza in sordina. L'organizzatore del Tour Jacques Goddet decise, che visti i risultati non c’era bisogno di forzare troppo per arrivare così in alto, ma si sbagliava e l’Alpe d’Huez ancora oggi è uno dei simboli più straordinari del Tour de France.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Arriva la montagna ed ecco gli scalatori di Colombia alla ribalta. Edison Alejandro Callejas ha vinto per distacco la terza tappa del Giro d'Abruzzo, la San Demetrio ne' Vestini - Roccaraso di 160 km. Il 24enne corridore del Team Petrolike ha...


Torna a parlare Jan Ullrich e lo fa con Cosimo Cito di Repubblica, che ieri ha pubblicato una bellissima intervista al campione tedesco. Come scrive Cito  “a 51 anni, dopo aver toccato tutti i fondi possibili, Jan Ullrich ha ritrovato...


Il Giro d'Abruzzo si prepara a vivere la sua tappa regina: oggi si va da San Demetrio né Vestini a Roccaraso, 160 i km da percorrere in una frazione caratterizzata da salite in rapida successiome, alcune delle quali anche piuttosto...


Mancano poche ore alla Freccia del Brabante e al rientro in gara di Remco Evenepoel. Il belga tornerà nel gruppo dopo l’incidente avuto lo scorso dicembre mentre si allenava in Belgio. A prendere la parola sui mesi senza luce della...


“Non bastavano i ciclisti, i pedoni, i camion contromano: sulla SS36 gli automobilisti devono fare i conti anche con i lupi (o presunti tali).” Quando ci si imbatte in articoli di questo tenore, per chi – come noi – da...


Con Mauro Gianetti, team principal UAE, per valutare la prestazione di Tadej Pogacar alla sua prima Parigi-Roubaix. Con Luca Guercilena, general manager Lidl Trek, presente in studio, per raccontare l’inizio di stagione prorompente della sua formazione. Ma anche con Elian...


Per il quarto anno consecutivo e fino al 2027 le maglie di classifica del Tour of the Alps, la gara Euroregionale UCI Pro Series, che si svolgerà dal 21 al 25 aprile 2025, sono firmate da Alé. Familiarmente abbreviato in TOTA...


Lo chiamavano Cencio. Nessun riferimento a panni o stracci, ma solo il diminutivo, familiare e affettuoso, di Vincenzo. Vincenzo Mantovani detto Cencio: un argento olimpico e due argenti mondiali nell’inseguimento a squadre da azzurro, la Milano-Tortona e la Milano-Bologna da...


C'è un che di esotico in testa alla classifica dell'Oscar tuttoBICI Gran Premio Jayco AlUla riservato agli Élite: al comando è balzato infatti Giacomo Ballabio che da anni corre all'estero e questa stagione difende i colori della austriaca Hrinkow Advarics....


La terza Parigi - Roubaix consecutiva di Mathieu van der Poel ma non solo. Anche il doppio successo della UAE Emirates con Covi e Oliveira nelle prime due tappe del Giro d’Abruzzo prima dell’arrivo dell’Aremogna di oggi che sarà decisivo...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024