Alberto Bettiol ci ha provato sin dall apartenza, ha centrato la fuga, ha provato a far saltare il banco, ha sognato, ha giocato di squadra, ha gioito. E racconta: «Centrare la fuga di giornata non è stato facile, poi la mia azione personale è nata per caso: mi sono trovato davanti, mi sono voltato e non c'era nessuno e quindi ho allungato. Peccato solo che nessuno abbia deciso di venire con me. E peccato che ci sia stato lo stop per la manifestazione, perché quando sono ripartito avevo le gambe un po' bloccate».
E ancora: «Sull'ultima salita sapevo che sarebbe arrivato qualcuno, quando sono rientrati ho deciso di giocare le mie carte a favore del mio compagno Magnus, così ho allungato. Mi è venuto dietro Zimmermann ma non ha collaborato e non ho capito perché, francamente non comprendo la scelta tattica. La mia invece è stata una scelta tattica vincente, Magnus al traguardo mi ha abbracciatoe mi ha confessatoc he senz di me non avrebbe mai vinto. Il numero rosso di più combattivo? È un bel premio, non dobbiamo dimenticare che siamo al Tour de France e questo è un riconoscimento che vale...»
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