Il Tour va avanti con un'ombra che non oscura il sole, ma che rischia di compromettere la corsa. L'ombra ha un nome - Covid19 - che negli ultimi due anni e mezzo è divetato familiare a tutti noi.
Il Tour va avanti ma deve fare i conti con i contagi: ieri sono stati fermati il francese Geoffrey Bouchard della Ag2r Citroën e il norvegese Vegard Stake Laengen della UAE, stamattina i medici dell'Uci hanno fermato Guillaume Martin della Cofidis.
Stasera, finita la tappa, tamponi molecolari per tutto il gruppo, con la previsione di vivere la giornata di riposo nell'attesa dell'esito dei controlli.
Mauro Gianetti, team principal della UAE Emirates ha spiegato a La Gazzetta dello Sport: «Abbiamo la sanificazione con aziende che ci fanno le camere d’albergo, le auto, i posti dove si mangia. Una volta sanificati, solo i corridori entrano. Gli atleti hanno camere singole e abbiamo previsto al Tour un massaggiatore per ogni singolo corridore. Abbiamo installato sia sul bus, sia sul camion dove lavorano i massaggiatori, sia nelle zone di colazione e cena, delle lampade a ultravioletti come quelle che ci sono negli ospedali, che dovrebbero eliminare tutti i virus che girano. Facciamo il massimo, come tutte le squadre. Purtroppo il virus non si riesce a eliminare».
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