Elisa Longo Borghini corre con la testa testa e con il cuore, ormai conosciamo talmente bene la campionessa di Ornavasso da sapere che quando attaccata un numero sulla schiena non lo fa mai per caso. Al Giro Donne si era presentata con la sua Trek Segafredo puntando “semplicemente ad una tappa”, come aveva detto lei, eppure frazione dopo frazione Elisa sta dimostrando che ha la gamba delle prime della generale e che forse, dopo tutto, il podio finale non è mai stato troppo lontano. Già nella tappa di Bergamo ci aveva regalato un bel brividino con il suo attacco proprio in cima alla Boccola che aveva trasformato in un amen in uno spettacolo puro per tutti i tifosi italiani, ma non solo. Oggi Elisa ci ha provato ancora, un’azione studiata a puntino con la squadra e messa in atto nella prima discesa di giornata cercando di far saltare il banco alla maglia rosa. La vittoria non è arrivata, ma per lei c’è stato un terzo posto che vale letteralmente oro colato, da come ha affrontato la corsa Elisa ha dimostrato la sua tenacia ricordandoci, semmai se qualcuno se lo fosse dimenticato, che lei è sempre pronta per regalarci qualche emozione.
«Sono contentissima, penso che oggi abbiamo dimostrato di essere una squadra vera - dice Elisa Longo Borghini a tuttobiciweb - devo ringraziare le mie compagne una ad una perché mi hanno aiutato in una tappa in cui ci tenevo a fare molto bene. Lucinda brand ha fatto la prima discesa in un modo pazzesco, siamo andate a tutta provando a staccare le altre, ci siamo proprio divertite, ammettiamolo, è stata veramente una figata» ci racconta Elisa che con la sua squadra ha letteralmente provato a rivoluzionare la corsa. «Ormai nelle gare va di moda parlare di Watt e Watt per chilo, ma sono convinta che le corse si facciano anche in discesa, nel vento e anche in pianura, alla fine i secondi persi in discesa sono gli stessi di quelli persi in salita. » aggiunge Elisa che parla in modo ponderato e lucido come ci ha sempre abituato. La sua visione del ciclismo è totale e dimostra che i valori di questo sport l’hanno praticamente plasmata.
Quando in salita Annemiek ha aumentato il passo Elisa si è staccata quasi subito, ma da professionista qual è non ha mai perso il suo obiettivo. Salendo regolare con il cuore, ma soprattutto di testa è stata protagonista di una scalata incredibile che le ha fatto raggiungere molte delle atlete di testa tra cui Kristen Faulkner e Mavi Garcia. «Sinceramente non mi aspettavo di riprendere Mavi, ieri sul Maniva mi era sembrata fortissima. Penso che abbiamo un po’ pagato il grande sforzo, ma è un’atleta veramente grande e di cui ho grande rispetto, penso che già da domani possa recuperare. Quello che è successo oggi è molto significativo, certo, sulla strada forse non sono forre come Van Vleuten e Cavalli, ma finalmente sono riuscita a pianificare qualcosa e a metterlo in atto. Non abbiamo sbagliato niente» spiega Elisa che dopo aver scollinato a poco più di un minuto di ritardo di Annemiek Van Vleuten si è letteralmente lanciata in discesa. La fuoriclasse olandese è scesa in modo folle andando oltre gli 85 km/h, ma la piemontese non è stata da meno. «Ecco, forse mi mancava un pizzico di follia di Lucinda» ammette, ben consapevole però di aver fatto una corsa straordinaria.
Elisa è felicissima, sul palco è la più sorridente tra tutte perché è un risultato che inseguiva con il cuore e che ha raggiunto con la testa. «Io non sono multidisciplinare, anche se ora va di moda dire così. io semplicemente vado in bicicletta da strada come mi hanno insegnato, cerci sepre di fare il mio meglio, l’importante è non perdere la testa» ci dice infine Elisa. Intanto nell’area interviste arriva il nipotino Christian, il figlio del fratello Paolo. Il bambino corre incontro a zia Elisa e la abbraccia forte forte, le guarda la medaglia e le fa i complimenti. L’atleta della trek lo fa montare sulla canna della bicicletta e si allontana con il suo piccolo tifoso che oggi le ha portato una carica speciale. E’ felice, è serena, domani ci sarà l’ultima tappa di montagna e ormai sappiamo che comunque andrà a finire ci metterà tutto il cuore.
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