Annemiek Van Vleuten fa doppietta e mette letteralmente le mani su un Giro che ormai parla praticamente olandese. Nei quasi 105 km da Rovereto ad Aldeno si stacca, allunga in salita, cade in discesa e poi arriva da sola sul traguardo dicendo chiaro e tondo che il Giro è venuta per vincerlo e non intende piegarsi a nessuna delle sue avversari. Annemiek sorride sul podio mentre è affiancata dalle nostre Marta Cavalli ed Elisa Longo Borghini, è stata proprio la Trek Segafredo della campionessa di Ornavasso a provare a metterla in difficoltà lungo a prima discesa di giornata, ma l’olandese, grazie all’aiuto della sua squadra non solo ha recuperato, ma ha letteralmente staccato tutti nella salita finale per poi incrementare ulteriormente il suo vantaggio in discesa.
«Che tappa, siamo andate veramente fortissimo, abbiamo fatto una grande gara - dice Annemiek Van Vleuten a tuttobiciweb - sinceramente non era una frazione molto adatta alle mie caratteristiche, era ieri che speravo di fare più differenza, ma sono dell’idea che appena ci sia l’occasione di attaccare si debba provare a farlo sempre perché durante una gara non si può mai sapere cosa potrebbe accadere. Per tutta la giornata ho avuto delle buone gambe e sentivo che potevo fare la differenza, durante la discesa il team Trek Segafredo ha provato a staccarci, con una grande azione, ma fortunatamente avevo la mia compagna Jelena Eric che mi ha aiutato a rientrare e ad affrontare la salita nella posizione migliore. Oggi ho fatto esattamente ciò che era nei miei piani ed in più sono riuscita a vincere la tappa, non potevo chiedere di meglio».
Annemiek ha fatto un’azione poderosa in salita pedalando con progressione e staccando letteralmente le sue avversarie. Dopo aver scollinato con circa 15” si è lanciata in discesa ad oltre 85 km/h senza paura di sbagliare anche di dare addio in un amen a tutto il giro. Effettivamente è proprio quello che ha rischiato di succedere a circa 5 km dal traguardo quando l’olandese sbagliando una curva è letteralmente finita addosso ad uno dei paletti segnaletici. «Oggi ho fatto tutto in modo perfetto ad eccezione di quell’errore in discesa che non riesco a perdonarmi. Fortunatamente sto bene, non ho subito conseguenze e sono riuscita a partire immediatamente. Ho sbagliato completamente ad approcciare la curva, sono arrivata troppo lunga e cercando di correggerla sono finita contro il paletto» spiega Annemiek Van Vleuten, che fortunatamente è riuscita a rialzarsi senza problemi prima di ributtarsi in picchiata verso il traguardo e prendendosi ulteriori rischi. Timer alla mano, dopo la caduta ha praticamente guadagnato altri 30” nel tratto finale della salita.
Domani si corre la tappa regina del Giro Donne e ci si gioca praticamente tutto, Annemiek Van Vleuten spicca con 2’11” su Marta Cavalli, ma l’esperienza ci insegna che fino all’ultima pedalata nulla è veramente deciso. Ad attendere le atlete ci saranno ben 3 gpm che potrebbero stravolgere veramente tutto dalla vincitrice finale, al podio alla top ten. Grazie all’azione poderosa della fuoriclasse olandese ha messo un buon margine di vantaggio su una Marta Cavalli che sta però dimostrando che tappa dopo tappa può essere un’avversaria veramente pericolosa. «Oggi nella salita finale ero motivatissima perché cercavo di creare maggior margine possibile tra me e le mie avversarie, ma nonostante il mio vantaggio il mio non è affatto chiuso. Domani c’è la tappa regina che è perfetta per le mie caratteristiche, mi approccerò ad essa come ho sempre fatto, con la volgia di attaccare e di provare a vincere. So che molte atlete proveranno a mettermi in difficoltà, ma ho un’ottima squadra che sicuramente mi aiuterà, questa sera studieremo insieme una bella strategia per affrontare un percorso che in realtà conosco piuttosto bene » spiega Annemiek Van Vleuten che ci svela che grazie ad un massaggiatore, proprio originario del Trentino il percorso di domani non lo conosce bene, anzi benissimo. La portacolori del Team Movistar si sta proprio godendo la sua maglia rosa e tra una domanda e l’altra ammette che sì, alla fine dei conti un po’ di italiano lo ha anche imparato. «A domani» ci dice proprio nella nostra lingua e intanto ci fa l’occhiolino, conoscendola sicuramente ci starà preparando una bella sorpresa.
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