Anche oggi Wout van Aert non ha vinto la tappa, ma è riuscito a conquistare la maglia gialla che gli era sfuggita ieri. «Sono seduto qui adesso e sento un'ottima sensazione - ha detto Van Aert al termine della seconda tappa -. Quando riesci a vestire la maglia gialla, è impossibile non essere felici. Ieri ad esempio ho provato esattamente il contrario».
Van Aert quest’anno vuole vincere la maglia verde della classifica a punti e la maglia gialla appena conquistata spera di poterla passare ai compagni Roglic o Vingegaard. «Mi aspettavo molto più movimento nella tappa odierna. C'era vento contrario sul ponte e questo ha portato degli svantaggi, non c'erano le condizioniper inventare qualcosa. Questa comunque rimane una tappa importante del Tour, la mia prima maglia gialla e questo mi rende felice».
Il pubblico sulle strade era tanto e la gente sperava nel successo di uno dei corridori di casa. «C’era molta gente sulle strade e questo rende in parte la corsa pericolosa».
Van Aert ha ringraziato i suoi compagni di squadra per averlo aiutato a raggiungere questo risultato. «Ho visto una squadra super forte che mi ha tenuto davanti dal chilometro zero fino al traguardo. In particolare devo ringraziare Christophe Laporte, che mi ha lanciato magnificamente sia nello sprint intermedio che al traguardo. Il successo di tappa? Ci sono ancora molte opportunità per vincere, anche se posso vivere serenamente con un secondo posto. La vittoria è bella ma va bene così. Un secondo posto non è una esperienza nuova per me, ma questo mi fa pensare a Poulidor, che è stato anche un grande campione. Se poi ricevi una maglia gialla come ricompensa, posso solo dire di essere molto felice».
Dopo la premiazione Van Aert ha voluto salutare suo figlio Georges arrivato sotto il palco con mamma Sarah. A causa delle restrizioni per il Covid, Van Aert non può abbracciare suo figlio e per salutarlo ha deciso di lanciargli il peluche a forma di leone che ha ricevuto in premio insieme alla maglia gialla.