POLITICA | 29/06/2022 | 15:44
di Alessandro Brambilla
Mauro Vegni è il nuovo presidente della Lega Ciclismo Professionistico. Il direttore del Giro d'Italia è stato eletto oggi dall'Assemblea che si è riunita a Milano. Vegni ha raccolto 17 dei 26 voti disponibili, mentre le altre nove sono state schede bianche. Vice presidente Andrea Silvestri.
La votazione nell'auditorium del Palazzo Coni di via Piranesi a Milano - mentre Lukaku sosteneva le visite di idonetà presso il centro di medicina sportiva del Coni - è proseguita con l'elezione delle altre cariche. In qualità di consigliere di Lega Ciclismo Professionisti in quota corridori è stato eletto il bresciano Sonny Colbrelli. Il vincitore della Parigi - Roubaix 2021 ha totalizzato 21 voti favorevoli e le schede bianche sono state 5.
Relativamente alla quota dei direttori sportivi, il consigliere eletto è stato Davide Goetz, eletto con 18 voti, mentre per lui le schede bianche sono state 8. Il nucleo italiano degli organizzatori in consiglio sarà rappresentato dall'avvocato Alberto Caleffi della Societa' Ciclistica Alfredo Binda. L'avvocato varesino è entrato nel consiglio di Lega con 19 voti (il suo antagonista Patrizio Lussana ne ha ottenuti 3), e le "bianche" sono state 4. Riguardo la quota squadre, l'eletto è stato Ivan Basso, vincitore di due Giri d'Italia, attualmente nello staff Eolo - Kometa.
«Sono molto contento di far parte del consiglio di Lega - ha affermato Ivan Basso -. Quando Mauro Vegni è Bruno Reverberi mi hanno proposto di entrare nel consiglio ho accettato con l'intendimento di fornire un mio contributo per i Gruppi Sportivi. Sono certo che il gruppo di lavoro coordinato dal presidente Vegni saprà contraccambiare la fiducia degli elettori e lavorerà per il bene del ciclismo». I revisori dei conti in Lega Professionisti sono Stefano Belloni, William Donati, Annamaria Polito, Gianfranco Sallustri presidente.
A fine assemblea Mauro Vegni, visibilmente emoziponato, si è lasciato ad un primo commento da presidente: «Ringrazio chi mi ha votato - ha detto il direttore del Giro d'Italia e delle altre corse griffate Rcs Sport - e prometto che sarò il presidente di tutti. Vorrei riunire almeno due volte al mese il consiglio di Lega Professionisti, realizzando sempre un report per avvisare tutti gli associati degli argomenti trattati».
Il nodo cruciale è rappresentato dal servizio televisivo. «Studieremo nuove modalità tecniche innovative», garantisce Mauro, che succede all'ex Governatore del Piemonte, grande appassionato e praticamente ciclista Enzo Ghigo. «Bisognerà cercare nuovi sistemi per valorizzare il territorio di svolgimento delle gare - ha aggiunto Vegni - oltre a cambiare lo Statuto. Inoltre la Lega Ciclismo Professionisti è di tutti, ed è un motivo in più per instaurare un nuovo dialogo con la Federazione Ciclistica Italiana. Lega Professionisti e Federazione messe insieme possono avere maggiore credibilità e peso nei dialoghi con l'Unione Ciclistica Internazionale».
Le grandi potenze per Vegni sono ancora Italia, Francia e Spagna. «Per tutto: calendari, gare e altro. Parlerò spesso coi dirigenti delle Leghe di Spagna e Francia, anche con loro alleate ci si può ritagliare spazi migliori nell'attività in sinergia con l'unione Ciclistica Internazionale». Il ciclismo professionistico si è mondializzato tuttavia lo zoccolo duro per Vegni è ancora l'Europa: «Nell'Unione Europea Ciclismo il presidente è italiano, si tratta di Enrico Della Casa, che puo'esserci d'ulteriore aiuto». E logicamente Vegni ha proseguito con considerazioni sugli organizzatori e i principali aiuti da fornire anche per abbassare costi e garantirsi qualità nel cast dei partecipanti.
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