Filippo ZANA. 10 e lode. Ha l’occasione della vita il 23enne ragazzo vicentino della Bardiani Csf Faizané, che in qualche modo la vita gli può cambiare, e non se la lascia sfuggire. Tempestivo e lucido, fino alla fine, prima di una volata esplosiva che nella canicola di Alberobello la rende incandescente. Una fiammata rabbiosa, prima delle lacrime calde, ma refrigeranti.
Lorenzo ROTA. 9,5. E cosa gli puoi dire se non consolarlo? Fa una grandissima corsa il 27enne bergamasco della Intermarché, gli ma manca solo un pizzico di velocità in più, che lo priva di un tricolore, anche se la sua corsa ha i colori del mondo.
Samuele BATTISTELLA. 7,5. Fa una corsa pazzesca, tirando a più non posso, pure troppo. Arriva alla fine in riserva, ma questo è un ragazzo titolare, di una cattedra.
Andrea PICCOLO. 8. Lasciato al vento per questioni legate alla Gazprom Rusvelo, trova contratto e ospitalità alla Drone Hopper Andron di Savio ed Ellena. Prima corsa e fa vedere di che pasta è fatto. Arriva un po’ cotto, anche perché a 3 km dal traguardo deve anche preoccuparsi di rimettere in posizione la catena che gli era caduta e di conseguenza sprecare parecchie energie per rientrare sui tre, ma la sua corsa è da otto.
Filippo BARONCINI. 7. Ha talento, e questo lo sappiamo. Ha doti limpide, ma forse perde l’attimo, in una corsa molto difficile da controllare e interpretare. Si muove tardi, ma quando si muove…
Filippo FIORELLI. 7. Vale lo stesso discorso fatto per Baroncini, forse Filippo dà anche l’impressione di avere una gamba più tonica e piena. Però quando decide di rompere gli indugi, i quattro d’avanti ormai sono irraggiungibili.
Vincenzo ALBANESE. 5. Stava bene il ragazzo della Eolo Kometa, e disponeva di un team di livello, ma su un percorso così e in un gruppo così poco governabili, si doveva essere più tempestivi.
Matteo TRENTIN. 17. Era tra i più attesi, ma ad attenderlo c'è la malasorte che lo insegue manco fosse Pogacar. Dal giro -4 al -2 cambia per tre volte bici. Problemi a non finire che alla fine lo costringono al ritiro.
Marco CANOLA. 7. È il simbolo di una nonsquadra in attesa di una squadra e pilota Cristian Scaroni verso il nono posto. Per Marco un voto sulla fiducia, che è tanta e mai troppa.
Alessio MARTINELLI. 6. Dopo soli 5 km va via con Cortese (MGKVis): è la loro la prima fuga di giornata.
Alessandro MONACO. 1. Il 24enne della Giotti Victoria Savini era l’unico pugliese in gara, e già per questo merita una menzione particolare.
Andrea PASQUALON. 17. Il portacolori della Intermarché - Wanty - Gobert Matériaux in Puglia c’era, faceva parte dei 123, ma questa notte ha accusato un lieve malessere e ha preferito non prendere il via per non rischiare in vista della sua partecipazione al Tour de France.
Andrea DE LUCA. 7. Non so se sia stato un problema nostro che su Rai Sport non siamo riusciti a vedere nulla alle 14.55 se non la partita di pallanuoto femminile dell’Italia, o se invece come spesso accade il palinsesto è stato modificato in corso d’opera. In ogni caso il povero Andrea non ha colpe. Lui fa il suo e lo fa bene, raccontando un italiano non semplicissimo. Insomma, al Signore dei Palinesti diamo un 5 per lo scherzetto fattoci, ad Andrea che fa un più che buono lavoro diamo ben più della sufficienza.
Giovanni VISCONTI. 8. È la vera sorpresa di questo italiano, lui che di italiani se ne intende. Seconda voce al fianco di Andrea De Luca, parla con passione e competenza. Fluido e incalzante, voce più che ascoltabile. Anche lui è da maglia tricolore.
Bruno REVERBERI. 40. Non solo onora con una squadra “monstre” (sedici corridori al via) la trasferta tricolore pugliese, ma si regala anche la maglia di Campione d’Italia, degno vessillo per festeggiare i suoi 40 anni nel mondo del ciclismo. Non solo piazza un suo uomo in cima la podio, ma già che c’è piazza anche un suo uomo – Giovanni Visconti – in cima al palco Rai: riverberi di Reverberi.