Ogni ciclista ha il proprio equilibrio e il proprio modo di allenarsi, così quando si avvicinano appuntamenti importanti come il Tour de France tutti i campioni seguono un percorso di avvicinamento ben preciso.
Anche Tadej Pogacar sta seguendo la propria strategia: essere alla gara (per lui) più bella del mondo e divertirsi e non partecipare a corse lunghe più di 5 giorni prima di andare alla Grande Boucle. Pogacar ha scelto ancora un volta la corsa di casa per ultimare la propria preparazione in vista del Tour e anche questa volta vuole vincere la maglia verde della corsa, come ha fatto lo scorso anno.
«Questa è la gara di casa, una delle più belle – ha detto Pogacar -: sono solo cinque giorni, non credo di aver bisogno di sette o nove giorni di gare per preparare meglio il Tour. Preferisco concentrarmi di più sull'allenamento, su questa corsa e poi andare tranquillo in Francia. Ma in futuro penso che mi metterò alla prova sia con il Delfinato che con il Giro di Svizzera».
Il due volte vincitore del Tour de France aspetta con ansia la quarta frazione della corsa slovena, quella che da Laško arriverà a Velika passando per Komenda, la città natale di Pogacar. «La mia famiglia è stata un grande supporto per me sin dall'inizio, ma anche zii e cugini hanno contribuito. Quando passeremo per Komenda, mi alzerò sui pedali. Se non pedaliamo troppo velocemente, mi fermerò per qualche attimo. Non vedo l'ora».
Pogacar ha seguito con molta attenzione il Delfinato e ha osservato la Jumbo-Visma, la squadra di Roglic, che sarà la sua diretta rivale alla Grande Boucle.
«La Jumbo-Visma è stato veramente forte al Delfinato. Jonas Vingegaard e Primoz Roglic hanno mostrato la loro forza su tutte le salite. Hanno dimostrato la loro bravura, ma non ne sono sorpreso. Seguiranno sicuramente il Giro di Slovenia, visto che siamo rivali, ma il Tour de France sarà tutta un’altra storia. Ci saranno tappe molto difficili come quella all'Alpe d'Huez e quella di Hautacam sui Pirenei. Ci saranno tante salite, soprattutto in quelle due tappe e sarà veramente difficile per tutti, ma allo stesso tempo non vedo l’ora che inizi».
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