Daniele Bennati l'aveva buttata lì, non tanto come battuta, ma come suggestione. Come possibilità, che deve essere verificata. Il Ct azzurro l'aveva buttata lì, come un pensiero ad alta voce, rilasciato alla Gazzetta dello Sport: «Chissà che a fine stagione non voglia lasciare il segno tornando a vestire la maglia azzurra per il Mondiale in Australia. Sarebbe il finale perfetto dopo una carriera di trionfi». È chiaro che il Benna stesse parlando dello Squalo, di questo magnifico interprete del ciclismo che a fine stagione lascerà l'agonismo per tirare il fiato e riorganizzare i pensieri dopo 18 anni di professionismo e un albo d'oro da fare invidia a molti.
Venerdì mattina lo Squalo aveva un aereo da prendere: direzione Maastricht, dove alla sera ha vinto il locale Criterium davanti a Bouwman e Dumoulin. Nell’attesa, ha riletto quelle poche e stringate parole del Ct aretino e come scrive oggi sempre La Gazzetta, ha cominciato a farci qualche ragionamento. «Al Mondiale non ci stavo pensando e non ho ancora visto il percorso. L’idea mi piace. Ne parleremo...», la replica di Nibali che ha come data di scadenza l'8 ottobre, giorno del Lombardia.
Diciamo che al fuoriclasse siciliano non mancano le proposte. Ivan Basso, tanto per fare un nome, una battuta glie l'ha anche fatta, proprio nel giorno dell'annuncio del suo addio alle competizioni, nella Messina dello Squalo. «Se vuole ripensarci, noi ci siamo...», aveva buttato lì il varesino che non è solito però a parlare a vanvera. La verità è che Nibali non è solito a tornare sui propri passi, visto che è tipo che prima di prendere una decisione, si prende il tempo necessario per analizzare pro e contro di una scelta. La Eolo-Kometa di Basso ha sondato il terreno, ma Enzo non ha intenzione di cambiare idea. Tra le opzioni e le idee sul tavolo c'è anche l'idea della Wilier Triestina (che fornisce le biciclette proprio alla ‘sua’ Astana): l’anno prossimo il siciliano potrebbe anche partecipare alla Cape Epic in mtb, magari proprio con il team Wilier-Pirelli. Idee, suggestioni...
Però c'è quell'idea azzurra, quell'idea mondiale da mettere in scaletta... «Sarebbe una bella cosa - spiega Nibali a Ciro Scognamiglio oggi sulla “rosea” -, che necessariamente andrà valutata più avanti. I programmi della stagione spesso cambiano in corsa. In inverno per me si parlava della Roubaix e di fare sia Giro sia Tour». Invece, niente Tour... «Esatto. Sarò ai Tricolori del 26 giugno in Puglia e poi preparerò la Vuelta. Uscendo bene dalla corsa spagnola, si potrebbe pensare a fare una buona prova su strada al Mondiale». E con che ruolo al mondiale?...«Penso che la cosa migliore sia parlarne con Bennati dopo che lui sarà tornato dal sopralluogo, per capire che idee ha una volta visto il percorso...»..Guarda caso il primo mondiale proprio in Australia... «Sì, a Geelong nel 2010. Dovevo disputare quello di Mendrisio nel 2009, ma un mese prima mi ero fratturato una clavicola. Ero andato da spettatore e ancora mi faceva male. In Australia sfiorammo il podio con Pozzato, che se avesse iniziato la volata più avanti, chissà...».
E poi, in questa primavera azzurra, ci sono anche i colori pastello della rosa... Urbano Cairo, presidente di Rcs MediaGroup è stato chiaro: lo vorrebbe come ambasciatore della corsa rosa. «Un’idea molto bella che mi ha sorpreso, una delle migliori che ho sentito, e che mi piacerebbe approfondire».Un lungo addio, pieno di colori...
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