Dopo il ritiro forzato di Almeida, a contendersi la vittoria finale nel Giro sono rimasti solo Richard Carapaz, che vuol bissare la festa di Verona, l’australiano Jai Hindley e lo spagnolo Mikel Landa. Quest'ultimo, con un gap di 1’05”, pensa di avere ancora le possibilità di ribaltare la classifica.
«Prima di venire al Giro, pensare ad un terzo posto mi sembrava un bel risultato – ha detto lo spagnolo al termine della diciottesima tappa – Ma questo punto non sono soddisfatto, voglio di più, anche se questo significa rischiare».
Carapaz controlla e Hindley scalpita, uno il Giro lo ha già vinto l’altro è arrivato secondo e poi c’è Landa, che invece con questa corsa ha un conto in sospeso. «Di certo non posso lasciarli andare. Se solo la Bora di Hindley sabato al Pordoi facesse di nuovo quello che ha fatto a Torino, quel caos mi gioverebbe».
Intanto anche Hindley fa sentire la sua voce e spiega che questo Giro si vincerà o si perderà per una manciata di secondi e che i tempi in cui i distacchi erano di minuti oggi non esistono più. Per Carapaz invece la vittoria sarà decisa dai dettagli. «Quello di cui ho bisogno? Far stancare quei due e attaccare da lontano».