Dall’Abruzzo all’Ungheria il viaggio non è così breve, ma quando hai due squadre che corrono al Giro d’Italia, allora la velocità raddoppia. Questo è il caso di Valentino Sciotti, uno dei più grandi produttori ed esportatori di vino italiano nel mondo, che ha sempre avuto una grande passione per il ciclismo. Sciotti in bici ha corso nelle categorie giovanili e forse anche per questo la sua è una passione veramente grande: alla corsa rosa è arrivato con la Intermachè-Wanty Gobert e la Israel-Premier Tech.
«Ho sempre amato il ciclismo e da ragazzo ho corso anche io – ci spiega patron Sciotti quando lo incontriamo in Ungheria –: poi quando ho capito che le mie qualità non erano così spiccate, ho pensato che avrei potuto rimanere nel ciclismo in un altro modo e così appena ho potuto sono rientrato come sponsor».
Valentino Sciotti è un imprenditore importante ed è certo che investire nel ciclismo porti dei vantaggi importanti alle aziende. «Se confrontato con altri sport, il ciclismo richiede investimenti minimi, ma ti porta ad una visibilità veramente importante».
Sciotti è diventato prima sponsor della Israel-Premier Tech con il brand Vini Fantini e poi con il marchio Vini Zabù è diventato sponsor della squadra belga Intermachè-Wanty Gobert. «Per quanto riguarda il ritorno mediatico, posso garantire che ne abbiamo avuto tanto. Non serve avere solo il nome scritto sulla maglia, ma ad esempio un marchio messo sul pantaloncino, rimane visibile per tutta una corsa e quando si parla di grandi eventi vuol dire avere una telecamera sempre puntata e il nome dello sponsor viene reso visibile in tutto il mondo».
Quella di Sciotti è una passione che ha saputo trasmettere anche ai suoi figli: alla partenza di questo Giro d’Italia l’imprenditore abruzzese è accompagnato dal figlio Domenico, che lavora in azienda e che, come il padre, ha corso in bici. Ma la passione per il ciclismo è arrivata anche alla figlia Giulia, Ambassador Brand della Farnese Vini, che segue le sponsorizzazioni per le squadre.
Sciotti al Giro è presente con due squadre diverse che possono far bene su diversi terreni. «Con la Israel-Premier Tech c’è un rapporto che va avanti già da un po’. Sono una grande squadra che, oltre ad avere degli ideali importanti, ha corridori che in corsa possono fare bene. In questo Giro d’Italia la squadra è stata costruita attorno a Nizzolo, un bravissimo velocista, poi ci sarà Alessandro De Marchi, che lo scorso anno ha portato la maglia rosa in squadra».
Da Israele Sciotti si è spinto fino al Belgio con la Intermachè-Wanty Gobert, formazione World Tour con la quale ha iniziato la collaborazione in questa stagione. «La Intermachè Wanty Gobert è una squadra con la tipica mentalità belga per le corse: in poco tempo sono cresciuti molto e al Giro con Biniam Girmay saranno una delle squadre più interessanti. Poi c’è anche Domenico Pozzovivo, un corridore che al ciclismo italiano ha dato tanto e che ancora può dare. Questo sarà un Giro d’Italia importante per il ciclismo mondiale, l’ultima volta che siamo partiti dall’estero è stato in Israele nel 2018 e con quella storica partenza è stata scritta una pagina straordinaria dello sport: ora con il via dall’Ungheria si vivranno nuovi giorni importanti per questo sport amato in tutto il mondo».