Tra i favoriti per la vittoria finale del Giro d’Italia numero 105, c’è Tom Dumoulin, che questa corsa l’ha vinta da dominatore nel 2017. Per la quinta volta nella sua carriera l'olandese sarà al via della corsa rosa: dopo una vittoria, un secondo posto e due ritiri, quest’anno vuole tornare a vincere. Per l’olandese della Jumbo-Visma questo Giro d’Italia sarà importante perché, dopo lo stop dello scorso anno in cui voleva ritrovare se stesso e il piacere di correre, questa corsa sarà la prova che ha risolto tutto il suo malessere.
Il ragazzo di Maastricht non ha iniziato nel migliore dei modi la sua stagione, ma ha recuperato e spera di essere pronto per questa nuova sfida. «C’è stato qualche problema ma non mi sento di essere rimasto indietro e non sono così preoccupato – ha spiegato l’olandese –. Cero, sarebbe stato meglio se avessi affrontato una normale primavera portando dei risultati, ma al Giro serve arrivare con un buon feeling mentale. Allora ti senti un po' più a tuo agio».
E ancora: «Avrei preferito una preparazione diversa, ma i miei risultati passati mi portano a credere che le cose andranno bene. Ho spesso iniziato un grande giro dopo degli infortuni, senza una preparazione ideale, e poi le cose si sono aggiustate. Mi viene in mente la Vuelta a España del 2015 dove ho quasi vinto e nei mesi precedenti non avevo corso molto. Per questo ora non sono così preoccupato».
Anche nel 2018, Dumoulin si presentò alla corsa rosa con pochi giorni di gara alle spalle, ma i risultati furono subito importanti, tanto che fu lui a vincere la cronometro di apertura a Gerusalemme. «Anche quell’anno la primavera non andò molto bene, un po’ come adesso e le cose andavano male in primavera come lo sono ora. Anche se quell'anno avevo anche dei dubbi, sapevo di avere buone gambe. Dopotutto, la stagione del 2017 era stata la migliore, ma ora la situazione è diversa e io posso dire che non sono completamente soddisfatto dei miei ultimi anni ed è forse questo che adesso rende la situazione diversa».
Dumoulin non ha voluto fare molte ricognizioni sul percorso, perché pensa che le tappe di un grande giro si debba scoprirle giorno dopo giorno. «Non ho mai veramente approfondito il percorso delle tappe di un grande giro con molto anticipo, di solito guardo solo le prove a cronometro che ci sono. Naturalmente so che le prime tre tappe sono in Ungheria e che poi andremo in Sicilia e nella quarta tappa affronteremo subito la scalata sull'Etna. So anche che l’ultima tappa sarà una cronometro ma non voglio sapere altro e voglio vivere la corsa giorno dopo giorno».
Dumoulin pensa che Carapaz sia un avversario forte, ma non ama pensare troppo ai suoi avversari ed è convinto che un suo vantaggio sia quello di avere una squadra forte. «Cerco solo di prepararmi al meglio per ogni tappa e poi correrò fino al traguardo ogni giorno per tre settimane. Non penso a fare analisi troppo profonde e penso che il punto di vista di un corridore su una corsa sia diverso da quello delle altre persone. Ad esempio a me non interessa sapere il tipo di preparazione degli altri corridori, non penso che conoscerlo sia un vantaggio per me. Il mio unico obiettivo in vista di questo Giro è stato arrivare nella migliore forma possibile. Sono passati molti anni dal 2017 e non sono così preoccupato di dover vincere o di dover fare questo o quello. Ovviamente spero di vincere ancora e guardo a quella mia vittoria con molto orgoglio anche perché penso che sia stata la più grande della mia carriera».