Lennard Kämna ha messo da parte quelle incertezze e quei malumori che avevano condizionato il suo 2021 e sta pian piano tornando ad essere quello che avevamo ammirato nel 2020. Il tedesco della Bora-hansgrohe ha vinto oggi la terza tappa del Tour of the Alps 2022 e lo ha fatto alla sua maniera, attaccando da lontano – dopo averci provato almeno 5 volte – e staccando poi tutto il resto dei fuggitivi nel finale.
«Ci sono stati tantissimi attacchi nella prima parte della tappa – ha ammesso Kämna -. Sapevamo che era una tappa potenzialmente adatta alle fughe e abbiamo fatto di tutto per inserirci. Ci ho provato tantissime volte, addirittura in solitaria ad un certo punto, una mossa un po' stupida se vogliamo. Sei sempre lì che pensi se devi seguire o meno un attacco, se sarà la fuga giusta o no. Nel finale Amador era il corridore che tenevo maggiormente d'occhio, ma l'idea era quella di chiudere su chiunque avesse provato ad anticipare».
Matteo Fabbro ci aveva segnalato che Kämna non fosse in grande forma, ma il tedesco in questi giorni ha trovato un buon colpo di pedale: «Non sono sicuramente nella forma migliore della mia carriera, ma rispetto a due settimane fa mi sento già molto meglio. Pian piano sto crescendo e spero di diventare più forte. Rimpianti per non aver puntato alla classifica generale? No, al momento non ho un livello tale da poter competere con i più forti in salita».
Con lui, Wilco Kelderman, Emanuel Buchmann e Jai Hindley la Bora-hansgrohe si candida ad essere una delle squadre protagoniste al Giro d’Italia: «Non so se saremo i più forti, ma certamente non potremo nasconderci. Se tutti arriviamo in forma possiamo fare molto bene, sia per la classifica generale che per le vittorie parziali».
Nel 2021 era scomparso dai radar, correndo solamente due corse a tappe, una a marzo e una a maggio. Il tedesco, un po’ come accaduto a Tom Dumoulin, ha vissuto un periodo in cui andare in bicicletta non era più piacevole come una volta. Ha dovuto combattere con le sue incertezze e con il pensiero che il ciclismo gli stesse togliendo troppo. Questo nonostante qualche mese prima avesse vinto una tappa al Tour de France e al Giro del Delfinato. Così ha deciso di ritirarsi a vita privata per qualche mese, tornando alle competizioni in ottobre alla Cape Epic in Sudafrica, un vero e proprio viaggio in MTB alla scoperta di sé stesso.
«Ho ritrovato la gioia di andare in bicicletta. Sto cercando di tornare il Kämna di una volta. La Cape Epic è stata utile per ritrovarmi, liberare la mente e capire quello che voglio fare della mia vita. Quando si raggiunge il limite credo sia giusto fermarsi e riflettere sul dà farsi, penso che tutti dovrebbero farlo quando si arriva a quel punto».
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