In questo inizio di stagione non lo abbiamo sentito nominare spesso e il motivo, ovviamente, c’è. Matteo Fabbro è stato tra quei, tanti, corridori che nelle settimane passate è stato martoriato da virus, infezioni e quant’altro. Con ciò, si è visto sfumare tre mesi di stagione e ora è al Tour of the Alps 2022 per provare a ricostruire la sua annata.
«Un inizio di stagione complicato a dir poco – ammette il friulano della Bora-hansgrohe -. Dopo il Saudi Tour mi son beccato il covid e son stato fermo una settimana, dopo la Tirreno-Adriatico invece mi è toccato saltare 11 giorni per una bronchite e ora arrivo al Tour of the Alps con qualche buon allenamento sulle gambe, ma ancora non abbastanza per poter pensare di essere competitivi. Non punterò alla classifica generale qui al TotA, le gambe non me lo permettono, ed è un peccato perché l'anno scorso mi ero divertito molto. Per ora bisogna accontentarsi di essere a disposizione della squadra. Ci vuole pazienza, ma pian piano spero di tornare su un discreto livello».
Nonostante la frustrazione, l’ex CT Friuli non ha perso l’ottimismo: «Inseguire una condizione che non arriva è triste, dopo il covid, alla Tirreno, pensavo di stare bene e invece il freddo mi ha stroncato e mi sono ritrovato con la bronchite. Spero che le soddisfazioni che mi sarei dovuto togliere ad inizio stagione me le possa togliere comunque a fine stagione. Insomma, basta festeggiare prima o poi (ride, ndr)».
Il calendario di gare, per forza di cose, è cambiato, anche con qualche decisione dolorosa: «Abbiamo deciso di rinunciare al Giro d'Italia perché andarci in queste condizioni sarebbe stato controproducente – dice ancora Fabbro -. Dopo il TotA andrò in altura dove spero di poter fare un bel blocco di allenamenti. Andrò quindi al Giro del Delfinato e lì faremo un primo punto sulla situazione. In ogni caso, tutto sarà incentrato sulla Vuelta a España che, a questo punto, sarà il grande obiettivo stagionale».
La Bora-hansgrohe ha incentrato il suo roster sulle salite, con gli arrivi di Vlasov, Hindley e Higuita tra gli altri a rafforzare il reparto: «In questa squadra mi trovo veramente bene, è vero che quest'anno è più improntata alle salite e c'è più concorrenza interna, ma mi avevano garantito i miei spazi sia al Giro che in altri appuntamenti. Chiaramente con capitani come Kelderman, Buchmann e Hindley è anche giusto mettermi a loro disposizione, ma le opportunità non mancano e non mancheranno». E a proposito di squadre, qualche giorno fa ha potuto sorridere con la vittoria del CT Friuli e di Miholjevic al Giro di Sicilia: «Ogni loro successo è meritato. Sono un grande gruppo che fa bene al ciclismo».