Tutti i giorni sono importanti e tutti vanno vissuti al meglio, con l’entusiasmo di vivere un giorno nuovo, ma ci sono giorni più importanti di altri e questo, per Sonny Colbrelli, lo è. No, questa volta non c’è da mettersi né il numero sulla maglia né fare una volata, ma semplicemente affidarsi alla scienza e alla medicina per avere delle risposte.
Oggi è un giorno importante per il bresciano della Bahrain-Victorious, ricoverato da lunedì pomeriggio al Josep Trueta di Giron, in seguito al malore che l’ha colpito subito dopo il traguardo della prima tappa della Vuelta Catalogna. Ieri sono arrivati dall’Italia la compagna di una vita Adelina, il papà Federico e l’amico/agente Luca Mazzanti. «È già un miracolo se sono vivo, ora ce ne vorrebbe un altro per farmi tornare in sella» diceva ieri Sonny, perfettamente cosciente di ciò che gli è successo e delle incognite legate al suo futuro sportivo.
Sonny sta meglio, anche se il momento è quello che è: si trova a vivere un momento molto particolare della sua vita, in un tempo dilatato e sospeso. La parola d’ordine è: pazienza. La stessa cosa che gli ha detto martedì scorso Borja Saenz de Cos, l’infermiere del Sem che di fatto col pronto intervento e il defibrillatore lunedì gli ha salvato la vita.
E uno dei passaggi fondamentali di questa vicenda, come ci ha raccontato l’altro ieri il dottor Daniele Zaccaria tornato ieri in Italia, è avere per le mani il file con il tracciato del defibrillatore di Borja dal traguardo della prima tappa della Volta a Catalunya a San Feliu de Guixols, finito come da prassi a Valencia, sede originale della macchina portata in gara, e solo oggi, finalmente, arriverà a Girona.
«Tanto Daniele Zaccaria, responsabile medico della Bahrain, che Ramon Brugada, il primario che segue Sonny a Girona – scrive questa mattina Filippo Maria Ricci, corrispondente dalla Spagna della Gazzetta dello Sport -, l’aspettavano con ansia. Perché in quel file possono esserci diverse risposte a ciò che è successo a Colbrelli lunedì pomeriggio un attimo dopo la volata che l’aveva portato al secondo posto della tappa e della generale. Decrittando il linguaggio del defibrillatore si può capire meglio la gravità e il tipo di aritmia che hanno colpito il campione d’Italia e d’Europa, re dell’ultima Parigi-Roubaix».
Tutti i giorni sono importanti, ma oggi per Sonny è prevista la risonanza magnetica, esame fondamentale per cercare di far luce sull’origine dell’aritmia. «Che può essere elettrica, congenita, ereditaria, da eccesso di stress sportivo, comunque dovuta a problemi del cuore dell’atleta sinora rimasti sotto traccia nei grandi controlli effettuati nella lunga carriera sportiva di Colbrelli», riferisce Ricci, che aggiunge: «Il dottor Brugada ieri ci diceva che i risultati dell’esame genetico portato a termine martedì saranno pronti all’inizio della prossima settimana. Di solito ci vogliono 15-20 giorni per averli. Si sta facendo di tutto per avere un quadro clinico certo».