L’orrore della guerra non si ferma e in Ucraina le persone continuano a morire a causa dell’offensiva russa. Ieri nella città di Sumy, tra le tante vittime c’è stato anche Oleksandr Kulyk, un nome noto in tutta l’Ucraina perché è grazie al suo intuito che tanti ragazzi sono diventati ciclisti professionisti.
Oleksandr Kulyk stava aiutando gli abitanti della sua città a mettersi in salvo quando sono riprese le offensive e purtroppo è morto insieme a tante altre persone.
Kulyk è stato un bravo tecnico, capace di cogliere il talento dei suoi giovani ragazzi sia nel settore strada che nella pista ed è stato lui a scoprire alcuni ragazzi che negli anni ’90 sono andati alle Olimpiadi. Nel Paese, la sua scuola di ciclismo era considerata un vivaio importante, dal quale la nazionale riusciva sempre a trovare corridori di qualità e in molti lo chiamavano "il papà del ciclismo".
Anche il figlio di Oleksandr Kulyk è un ciclista, si chiama Adriy e fino a qualche giorno fa era in Turchia con la delegazione della Federazione Ucraina che stava facendo un training camp. Quando la situazione è peggiorata Adriy ha lasciato la nazionale per rientrare a Sumy e aiutare il padre nelle operazioni di evacuazione. Purtroppo tutti i collegamenti sono stati interrotti e Adriy non è riuscito a rientrare in Ucraina per abbracciare il padre.
Profondo cordoglio è arrivato da tutto il mondo dello sport e del ciclismo e sono tanti i corridori, che hanno voluto ricordare con affetto Oleksandr Kulyk, evidenziando le sue qualità di uomo buono e altruista che ha sempre lavorato per promuovere il ciclismo nel Paese.
Tra gli sportivi ucraini di levatura internazionale che hanno perso la vita in questi giorni anche il biathleta Yevhen Malyshev e i calciatori Vitalli Sapylo e Dmytro Martinenko.
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