Non vede l'ora di iniziare la nuova stagione Erica Magnaldi e di sfoggiare i colori del neonato UAE Team ADQ. La 29enne cuneese dopo 3 anni in una formazione tedesca è passata in una emiratina che... doveva essere italiana. «L'arrivo della UAE è stata una bellissima sorpresa, acquistata la licenza del team Alè ci è stato presentato un progetto davvero ambizioso con uno sguardo a lungo termine e ideali che sostengo appieno. Devo ringraziare per le opportunità e gli insegnamenti ricevuti la Ceratizit WNT, ma avevo bisogno di un cambiamento per trovare nuovi stimoli che questo gruppo già molto affiatato sono convinta mi darà» racconta Erica, in ritiro ad Altea, in Spagna.
«Non abbiamo incontrato i colleghi uomini né abbiamo avuto modo di visitare gli Emirati proprio perchè il passaggio è avvenuto in corso d'opera, ma Mauro Gianetti è qui con noi nel training camp e ci ha detto che questo sarà un anno di transizione per la società. È giusto che in maniera graduale si rinforzi una realtà già ben strutturata come era la Alè, che offre uno staff che conosce il mondo del ciclismo femminile e ha già avuto successo, con un team che è arrivato ai massimi livelli nel maschile e ha l'ambizione di fare lo stesso con l'altra metà del cielo. Vedendo quanto la UAE è riuscita ad ottenere con gli uomini, si può scommettere che riuscirà a non deludere le attese nella nuova avventura al femminile» prosegue la dottoressa Magnaldi che finita la carriera vorrebbe restare nell'ambiente come medico sportivo.
La mission della squadra è promuovere l'uso della bici tra le donne negli Emirati, Erica è orgogliosa di essere testimonial di un messaggio così importante: «In questi giorni ho avuto l'opportunità di pedalare con la mia compagna Safiya Alsayegh e di farmi raccontare la realtà di casa sua, che noi conosciamo solo per sentito dire. L'ambizione del team è di dare valore al ciclismo femminile e alle donne in generale, spero di vederla realizzata in modo tangibile quando avremo la possibilità di recarci a fine stagione negli UAE. Che la donna sia posta in secondo piano rispetto all'uomo è uno stereotipo che combatteremo in sella».
Allenata dal compagno Dario Giovine, tra i preparatori del Team Colpack, Erica dopo la laurea in Medicina ha frequentato un master in nutrizione sportiva e sperimenta sulla sua pelle le strategie nutrizionali più efficaci. Il suo programma? «Inizio alla Vuelta Valenciana (17-20 febbraio), quindi proseguirò con Strade Bianche, Trofeo Binda e le Ardenne, appuntamento clou della prima parte di stagione. In calendario ho sia il Giro d'Italia, la mia corsa preferita in assoluto, che il Tour de France, che sono curiosa di scoprire al fianco della mia compagna spagnola Garcia. Mavi è una delle migliori scalatrici in ambito internazionale, con lei potrò imparare molto e ricoprire ruoli differenti con più coraggio per giocarmi le mie carte nelle gare più dure».
Erica sogna la maglia rosa, anche per ispirare le donne che ancora non conoscono la forza e bellezza dello sport. «Non è facile aggiudicarsi una corsa a tappe, ma punto a migliorare in classifica generale. Il movimento femminile sta affrontando passi da gigante, ci sono sempre più squadre World Tour e il livello è in costante crescita. Nuovi nomi e conferme renderanno le nostre corse ancora più avvincenti. Seguiteci».
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