Quest’anno il Gran Premio Liberazione, tra le tante novità che proporrà nel suo ricco programma articolato su tre giorni, ha anche il ritorno della gara femminile, che il 25 aprile anticiperà la sfida degli Under 23. Per la classica romana significa riprendere una piccola tradizione che si era sviluppata per tre edizioni, dal 2016 al 2018, le ultime gestite dalla Primavera Ciclistica insieme alla Cicli Lazzaretti. Se le prime due erano state appannaggio di una campionessa di casa, Marta Bastianelli, nel 2018 a vincere fu una ragazzina trentina che da lì ha iniziato una cavalcata che l’ha portata ai vertici mondiali: Letizia Paternoster.
Tanto tempo è passato da quel giorno, ma Letizia, nel frattempo diventata caposaldo della Trek Segafredo e campionessa mondiale nell’eliminazione su pista, ricorda ancora bene, quasi fosse stato ieri: «Non potrebbe essere altrimenti, è stata la mia prima vittoria da professionista, oltretutto nella Capitale che amo profondamente e dove sono sempre stata benissimo. Quello poi era un anno particolare, dovevo conciliare l’attività ciclistica con la preparazione degli esami di maturità, è stato un periodo lungo e tortuoso».
Quella gara le è rimasta scolpita nella memoria: «Fu un finale di gara estremamente tirato, sull’ultimo strappo ci fu l'attacco di un'altra ragazza e io le andai dietro, così sul rettilineo finale ci trovammo in 5 a giocarci la vittoria e la volata fu nettamente mia. Fu un’emozione indescrivibile, la mia prima volta, ero pazza di gioia».
La Paternoster, allora tesserata per l’Astana Women Team, coprì i 96 km previsti (gli stessi della prossima edizione) in 2h32’20” alla ragguardevole media di 37,812, battendo sul traguardo l’altra azzurra su pista Maria Giulia Confalonieri e la lituana Rasa Leleivyte, recente bronzo europeo a Trento. Il gruppo giunse a 7”.
Letizia, reduce da un paio di stagioni rese molto difficili da problemi fisici ma profondamente rinfrancata dalla conquista della maglia iridata, conta di tornare a Roma e riallacciare quel filo: «Il percorso è molto bello e mi si addice perché c’è sempre da rilanciare e dà molti spunti per attaccare. In particolare mi piace il passaggio vicino alla Piramide, con un continuo saliscendi, qualcosa di davvero molto originale ma anche esplosivo. Non so ancora il programma della squadra, in quel periodo ci sono le classiche, ma spero davvero di poter difendere quel titolo, chiederò di esserci».
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