I nuovi tecnici azzurri sono già al lavoro per una stagione in cui i risultati da raggiungere sono tanti e le ambizioni non mancano. Alla guida dei ragazzi juniores da pochi mesi c’è Dino Salvoldi che, dopo aver guidato per tanti anni il movimento femminile, adesso è stato chiamato a portare nuovo vigore al settore strada e pista dei più giovani.
«Come mi è capitato già altre volte di dire, allo stato attuale ci troviamo in una fase conoscitiva, sia per me che per i ragazzi. Ma sono fiducioso e so di aver preso in mano una realtà dai numeri importanti».
Il ciclismo giovanile italiano è forte e la categoria juniores dal 2017 al 2019 è salita più volte sul podio mondiale, poi nel 2020 è arrivato lo stop per il Covid-19 e proprio i ragazzi juniores sono stati tra i più penalizzati a causa delle gare annullate.
«È facile interpretare i numeri che parlano di un settore che gode di ottima salute. Questa è una realtà che abbraccia l’intero territorio e il mio compito sarà quello di andarli a vedere nel loro ambiente. Voglio conoscere la realtà di ogni società sia quelle già strutturate che quelle che si occupano di sviluppo e reclutamento».
Ancora non si conoscono i nomi dei ragazzi che vestiranno la maglia azzurra nel 2022: in questo mese di gennaio sono iniziati i primi incontri e i primi lavori, Dino Salvoldi ha cominciato a farsi conoscere con l’obiettivo di diventare diventare un punto di riferimento importante per i giovani e guidarli nel loro cammino di crescita.
«Per quanto riguarda la nostra attività, mi auguro di iniziare a lavorare a Montichiari il prima possibile, altrimenti saremo costretti a trovare un’alternativa. Faremo tutte le corse del calendario internazionale, per consentire ai ragazzi di crescere in esperienza e di conseguenza arrivare ai Campionati del Mondo con la miglior squadra possibile».
Dino Salvoldi si è insediato da appena tre mesi e il lavoro è tutto da organizzare, ma il tecnico lombardo non è affatto spaventato e ha preso con molto entusiasmo questo nuovo incarico.
«Devo ancora conoscere tutti i ragazzi, per il momento mi sono relazionato principalmente con le loro società, ma andrò a vederli tutti quanti nelle loro realtà, voglio conoscere nel profondo tutti gli aspetti di questa categoria, capire i ragazzi che possono essere utili al lavoro su strada e quelli che possono far bene in pista. Prima di fare previsioni sui risultati, voglio capire bene questo settore e vedere cosa posso portare dal punto di vista organizzativo. Vorrei creare meno dispersione possibile nella categoria e permettere ai ragazzi di giocare al meglio le loro possibilità e arrivare alla categoria successiva con un bagaglio importante di esperienza».
da tuttoBICI di gennaio
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