Sarà stato fortunato, ma sicuramente bravo. Lorenzo Fortunato riparte da dove in pratica è partito e si è palesato al mondo: dallo Zoncolan, dove sabato scorso si è ripresentato per l’inaugurazione della nuova seggiovia dedicata al Giro d’Italia. Oggi La Gazzetta dello sport, per mano di Matteo Pierelli, lo racconta alla vigilia di una nuova stagione. In verità che dallo Zoncolan, è volato a Silverstone, tempio della velocità inglese. «Al Giro d’Italia 2021 ho perso tantissimo nelle cronometro – spiega Lorenzo -. Nell’ultima, la Senago-Milano, ho preso più di 5 minuti in 30 chilometri. Troppi. Così, parlando con il nostro responsabile delle prestazioni, Sean Yates, abbiamo deciso di andare in Inghilterra. Lui ha lavorato con Wiggins e conosceva bene quel posto. Non sono un grande appassionato di motori ma è stata una bella esperienza».
Pierelli lo incalza: su cosa vi siete focalizzati? «Abbiamo testato un po’ tutto: body, casco, guanti, manubrio. E la posizione sulla bici. Prima avevo la faccia lontana dalle braccia, ora quasi attaccata. Sulla carta mi hanno messo nelle condizioni di rendere al meglio. Poi toccherà a me».
Tutto questo sul piano pratico, poi c’è da attendere l’invito, la famigerata “wild-card” per poter essere al via della corsa rosa. «Se la mia squadra riceverà l’invito per il Giro d’Italia punterò a fare la classifica. L’ultima volta, alla prima partecipazione, sono partito senza pensare alla generale e sono arrivato 16°. Ci sono margini per scalare qualche gradino».
Nella foto, da sinistra: Enrico Gasparotto, Matteo Fabbro, Bepi Bazzana, braccio destro di Enzo Cainero, e Lorenzo Fortunato.
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