Se fosse per lui sarebbe già in strada a pedalare, ma l’ortopedico non gli ha ancora dato il via libera e il 9 dicembre lo attende una serie di radiografie che potrebbero finalmente liberarlo. Davide Rebellin, classe ’71, da tre mesi è alle prese con un difficile recupero dopo la caduta al Memorial Marco Pantani del 18 settembre scorso, quando si ruppe tibia e perone. «Le cose vanno chiaramente molto meglio – spiega a tuttobiciweb il 51enne corridore veneto di stanza da anni a Montecarlo -. È già un mesetto che pedalo senza forzare e accompagnando la gamba sinistra sui rulli, ma devo avere ancora un po’ di pazienza. La caviglia non ha ancora la piena mobilità e non posso appoggiarla. Mi muovo ancora con le stampelle per non caricare la gamba e proseguo con la fisioterapia e la riabilitazione».
Tanti rulli, per accelerare i tempi, anche se sa perfettamente che prima di aprile, sarà difficile tornare alle corse. «Ma vorrei assolutamente tornare in gara anche per dare un addio al ciclismo agonistico da atleta. L’idea è di fare qualche corsa, individuando una gara che possa essere per me il teatro giusto per salutare tutti. In ogni caso, mi piacerebbe anche correre qualche gara Gravel e per fare questo, più come Dynatek che come Work Service, stiamo anche allestendo un piccolo team che si dedicherà a questo tipo di corse».
Intanto, tra stampelle e rulli, ci scappa anche qualche bagno in mare… «L’ho sempre fatto, anche in pieno inverno – ci spiega Rebellin -. Quando nuoto o quando sono in bicicletta è il momento in cui sto meglio. Ho la fortuna di vivere a Montecarlo e di avere qui davanti a me il mare. Una bella nuotata di almeno dieci minuti la faccio tutti i giorni. Ci sono abituato e mi piace da pazzi». Un po’ come andare in bici…