Se qualcuno ha pensato che il 2021 sarebbe stato l’ultimo anno di Chris Froome, a smentire ogni pensiero e chiarire le idee ai dubbiosi ci ha pensato il britannico in persona, che a Cyclingnews ha spiegato quali saranno i suoi obiettivi.
Il chiodo fisso di Chris Froome è il Tour de France e per lui è ancora forte il desiderio di vincerlo per la quinta volta. Froome nella sua carriera la corsa gialla l’ha conquistata per la prima volta nel 2013 e poi è arrivata la tripletta tra il 2015 e il 2017. Nel 2018 per lui è arrivato il terzo posto, alle spalle di Thomas e Dumoulin e poi, nel 2019, quel terribile incidente al Giro del Delfinato che, oltre alla sua carriera, ha messo in pericolo anche la sua vita.
Froome, 36 anni, ha deciso di continuare a correre in bici e la Israel Start Up Nation gli sta dando nuove opportunità. «Vedo progressi e credo ancora di poter tornare al mio vecchio livello - ha dichiarato Froome -. Dopo quello che ho passato, non c'è alcuna garanzia di poter vincere il Tour una quinta volta, ma resta il mio obiettivo. Questo è ciò che mi spinge a dare il 100% ogni giorno. Nel 2022 o 2023 o 2024, continuerò a lavorarci fino a quando non mi accorgerò che non sarà più possibile».
Il keniano bianco ha dimostrato una grandissima determinazione in questi due anni nei quali il recupero, in un centro altamente specializzato negli Stati Uniti, è stato più complesso a causa del Covid-19. Il ritorno alle gare per Froome non era scontato, ma ha ripreso a gareggiare e nel 2020 ha portato a termine la Vuelta e quest’anno ha concluso il Tour de France.
I suoi obiettivi però sono altri e la sua forza di volontà è talmente forte, che nessuno oggi, si sente di escludere una sua possibile vittoria. «Finchè vedrò dei miglioramenti continuerò ad impegnarmi e a lavorare duramente. Ogni giorno torno sulla bici per questo motivo. L'incidente mi ha insegnato a guardare la vita in un altro modo e ad essere grato per tutto quello che ho avuto e so di aver avuto una seconda possibilità come corridore».
I risultati ottenuti in questo biennio probabilmente non lasciano pensare ad un nuovo successo al Tour de France, ma il britannico non è uno che si arrende e lo ha dimostrato molte volte in questi due anni, in particolare quando veniva criticato e lui, invece che ritirarsi, ha sempre continuato le sue corse. «Lo scorso giugno per me è stato il punto zero, il momento in cui finalmente ho visto sparire gli effetti negativi del mio incidente. Da quel momento è iniziata la mia vera ripresa. La seconda metà della stagione è stata molto più divertente per me, perché mi sono concentrato sul tornare dov'ero prima dell'incidente. Ho ancora molta strada da fare, ma vedo un futuro».
Il keniano bianco ha 36 anni e quello che stiamo vedendo nelle ultime stagioni, è un ciclismo tutto nuovo, dove a vincere sono corridori sempre più giovani. I campioni ci sono anche tra ciclisti più maturi come Valverde, che all’ultimo Giro di Lombardia, con i suoi 41 anni è arrivato quinto sul traguardo di Bergamo. «Non penso che il livello dei giovani ragazzi sia del 20 percento più alto di tutti gli altri. I corridori più anziani sono ancora tutti lì. Anche per questo ha senso per me tornare al mio vecchio livello, perché potrò tornare a misurarmi con tutti questi corridori».