Marco Villa si gode un'altra grandissima soddisfazione e commenta così il grande risultato dei suoi ragazzi: «Il mondiale del quartetto è prestigioso, un premio per tutti. Per tanti anni i ragazzi hanno ammirato le imprese degli altri, stavolta hanno capito che era il loro momento, hanno lavorato con passione. E finalmente siamo riusciti a vincerlo, io per primo. Abbiamo fatto bellissimo risultati, è un bel gruppo che a suon di risultati sta facendo vedere il suo vero valore. La tensione? Per me è stata uguale a quella di Tokyo, sentiamo tantissimo queste gare, ogni sfida è sempre diversa».
Un pensiero già rivolto al futuro: «Mi piacerebbe che questi ragazzi potessero ottenere grandi risultati anche su strada. Sono giovani, hanno un grande futuro davanti sia su strada che su pista. Non bisogna abbassare la guardia, la Francia per esempio non era a Tokyo ma oggi ci ha impegnato tanto. L'importante è che capiscano che abbiamo un bel gruppo e che ognuno di loro può dare il proprio contributo».
Infine una riflessione sullo stato della pista italiana: «Ringrazio i velodromi all'aperto che d'estate ci permettono di lavorare, nella stagione invernale ne abbiamo uno, sarebbe bello averne di più, ma sarebbe anche bello tornare ad avere i campionati nazionali su pista tutti insieme, sarebbe bello ma per ora ci accontentiamo di quello che abbiamo».