Dopo due Tour de France già conquistati, Tadej Pogacar non nasconde le proprie intenzioni e anche il prossimo anno punterà alla vittoria della Grande Boucle. Il percorso gli piace molto, perché è ben articolato con difficoltà nascoste in ogni frazione.
«È un percorso completo che mi piace molto – ha detto lo sloveno –: non sarà facile vincere questo Tour e per farlo devi essere un corridore capace di esprimersi bene su molti terreni». Sarà un Tour diverso ed avvincente, nel quale sarà possibile fare la differenza nelle salite iconiche della corsa gialla, ma allo stesso tempo guadagnare secondi importanti nelle prove a cronometro, senza dimenticare il pavè che riporterà i corridori sulle strade della Parigi-Roubaix.
«Senza dubbio avremo a che fare con un Tour diverso rispetto ai due precedenti, molto più completo e difficile. Ci sarà praticamente tutto, con sprint, pavè, piccole e grandi salite e prove a cronometro. Lo trovo veramente un percorso ben studiato».
Ancora una volta i confronti con Eddy Merckx e Fausto Coppi non sono mancati, ma per il giovane campione sloveno, nel ciclismo è importante correre e non fare confronti con corridori che hanno fatto la storia di questo sport.
«Non sono il nuovo Merckx e non mi sento neanche un Fausto Coppi. Penso soltanto alle corse e mi concentro su questo. Adesso per esempio penso a questo Tour e al fatto che sarà particolarmente eccitante confrontarmi nuovamente con questa corsa».
Nella prima settimana in Danimarca ci saranno 3 tappe, in questo caso le difficoltà non saranno nel tracciato, ma nel vento che arriverà dal mare. «Spero che non ci sia molto vento, ma sarà difficile non immaginarlo, considerando che dovremo passare su un ponte lungo quasi 20 km. Spero che non accada nulla perché tra i pericoli maggiori del Tour ci sono le cadute. Basta una distrazione e il lavoro di un intero anno e di una squadra possono finire in un attimo. Le tappe con il vento sono sempre molto nervose e sarà interessante vedere cosa accadrà».
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