Nella sua Bergamo Fausto Masnada ha cercato il successo, non uno qualunque ma quello dell’ultima Classica Monumento dell’anno, quel Giro di Lombardia che per lui è sempre stata la corsa di casa.
«E’stata una gara dura, su tutte le salite siamo andati forte e non è stato facile arrivare al traguardo in questo modo». Masnada non era una dei capitani della squadra, perché la Deceuninck-Quick Step aveva scelto una formazione a tre punte, con Alaphilippe, Evenepoel e Almeida. Il belga non era in giornata e anche Almeida non ha brillato in corsa. Il campione del mondo Alaphilippe è sempre stato davanti, ma anche lui alla fine non è riuscito a stare alla ruota di uno scatenato Pogacar, seguito solo dallo straordinario bergamasco.
«Non ero tra le punte della squadra anche se venivo da una stagione buona. Ho cercato di lavorare per Alaphilippe, ma Pogacar è stato di un altro livello. Non si vincono a caso due Tour de France e lui ha dimostrato di essere un grande campione».
Negli ultimi anni poche volte il Giro di Lombardia è arrivato a Bergamo ma il nuovo percorso ha dato una carica speciale a Fausto Masnada, che ha cercato la vittoria nella sua città. «Conoscevo bene la discesa, queste sono le mie strade e sono riuscito a riprendere Pogacar che era scattato in salita. Anche se non gli ho mai dato cambi, lui ha dimostrato di essere più forte».
Fausto Masnada ha 27 anni e questo per lui è stato il terzo Giro di Lombardia ed è soddisfatto del secondo posto alle spalle di un campione come Pogacar. Un piazzamento che non considera una sconfitta, ma un ottimo risultato. «Ho ottenuto un secondo posto e non ero neanche partito come punta della squadra e posso ritenermi soddisfatto di questo risultato». Il bergamasco è arrivato secondo nella sua città e al traguardo il primo a complimentarsi con lui è stato Julian Alaphilippe, il campione del mondo favorito per la vittoria di oggi. «Non potevamo fare altro oggi. Non potevo tirare perché Alaphilippe era dietro di me: lui è il campione del mondo e io ho lavorato per lui. Alla fine però mi sono giocato le mie carte, sono contento e anche Julian è stato contento per me ed è venuto ad abbracciarmi».