La Parigi-Roubaix torna più bella che mai: sono passati più di 900 giorni dall’ultima edizione, quando uno scatenato Philippe Gilbert arrivò nel velodromo di Roubaix davanti a Nils Politt e Yves Lampaert. Un po’ più indietro c’erano altri campioni: Sep Vanmarcke, Sagan e Senechal. Ci sono stati diversi rinvii dall’ultima edizione ma finalmente, le luci a Roubaix si sono riaccese. L
La battaglia si articolerà su un percorso di 257,7 km con trenta settori di pavè, per un totale di 55 chilometri di pietre. L’inferno del Nord solitamente arido sarà molto diverso in questa stagione: l’erba in aprile è appena percettibile ai bordi delle strade e in mezzo al pavè, ma in autunno la vegetazione è molto più fitta e potrebbe creare problemi ai corridori, in particolare in caso di pioggia, come è previsto per domani.
I bordi delle strade erano pieni di erba, non percorribili dai corridori, e allora sono intervenuti anche dei volontari per mettere in sicurezza il percorso. L'area di Hameau du Buat, è stata sistemata dagli studenti dell’istituto agrario di Raismes.
Questo non è l'unico settore interessato dall’esplosione di vegetazione, anche la famosa Foresta di Arenberg aveva completamente mutato il suo aspetto. Il Trouée d’Aremberg era ricoperto da un tappeto verde e i suoi ciottoli del tutto nascosti sotto la vegetazione e sarebbe stato impossibile passarci sopra. Il lavoro è stato difficilissimo e i per riportare alla luce le pietre gli organizzatori hanno dovuto faticare moltissimo. Inizialmente era stato organizzato un diserbamento termico, meno invasivo e dai buoni risultati, ma questa volta non avrebbe dato gli effetti desiderati a causa della grande quantità di erba. Si è optato per altri sistemi, un po’ più invasivi, ma che hanno dato un ottimo risultato, garantendo la sicurezza dei corridori. Ora il pavè è pulito e tra una pietra e l’altra è stato lasciato qualche ciuffo d’erba per colorare la zona.
Un altro pericolo deriva dal fango e dalla terra che si riversa sul percorso con la pioggia a causa dei lavori agricoli: poco prima di arrivare ad Haveluy, gli organizzatori hanno riscontrato molti problemi. In questo periodo si raccolgono le barbabietole e molti tratti di strada erano pieni di residui delle piante caduti dai camion e fango e non è stato facile pulire tutto. Sui bordi delle strade sono ancora ben visibili montagne di barbabietole in attesa di essere portate via.
La pioggia porterà spettacolo e il pubblico da casa verrà omaggiato da un grande spettacolo. Sarà una gara diversa e per arrivare alla fine bisognerà avere coraggio, perché le possibilità di cadere saranno altissime e per questo molti corridori correranno con prudenza, senza rischiare. Cambia lo scenario e anche i corridori, perché se con l’asciutto la Roubaix viene affrontata di potenza, adesso la tecnica verrà al primo posto.
Il maltempo nell’Inferno del Nord lo abbiamo visto nel 2002 l’ultima volta, ma nell’edizione del 2001, quando la vittoria andò all’olandese Servais Knaven, le condizioni erano veramente proibitive. Favoriti quindi saranno i corridori del ciclocross con Van Aert e Van der Poel. Oggi corrono le donne e il loro esordio in una corsa così difficile non è dei migliori, dal punto di vista climatico. Per loro il percorso sarà di 116 chilometri con 17 settoridi pavè, partendo da Denain, ma la parte finale sarà la stessa degli uomini. La Regina delle Classiche lo spettacolo ha sempre garantito spettacolo e anche questa volta, dopo due anni di assenza, non mancheranno i colpi di scena, gli agguati e le imboscate e, come sempre a vincere sarà il più forte, quello che nell’Inferno del Nord avrà combattuto con le armi più potenti.