Era uno scandalo, adesso è un esempio. Era un pericolo, adesso è un modello. Era una trasgressione, adesso è un’ispirazione. Era una “corridora”, adesso è una corsa. Gran premio di Castelfranco Emilia, dedicato ad Alfonsina Strada, domenica 5 settembre, riservato – ovviamente – alle donne, allieve ed esordienti.
Alfonsina Strada: il destino era nel suo cognome da sposata (si chiamava Morini, più motociclistico), ma avrebbe potuto coniugarsi anche con pista e circo, con salite e discese, con primati dell’ora e giri della morte. La bicicletta era il suo pensiero fisso, il suo stile virtuoso, il ciclismo era la sua passione fisica, il suo sogno sentimentale. Classiche come il Giro di Lombardia, eventi come il Giro d’Italia: prima e unica donna a gareggiare con gli uomini. Erano gli anni Dieci e Venti del Novecento, era lo sport pionieristico e avventuroso, era l’epoca di Girardengo e Belloni, Bottecchia e Binda, era l’eterna lotta per i diritti delle donne, anche soltanto quelli di scoprire le gambe e pedalare per un traguardo.
Alfonsina era nata a Riolo, una frazione di Castelfranco Emilia, a pochi chilometri da Modena. Era nata povera, ma ostinata, tenace, combattiva. Ed era diventata resistente. Trovava energie non solo nelle gambe e nei polmoni, ma anche nel cuore e nell’anima, e arrivava al traguardo per dimostrare, a tutti, che la passione è più potente dei muscoli, che la fede è più valorosa dello stile, che la voglia vale più del sesso. Morena Tartagni e Maria Canins, Paola Pezzo ed Eva Lechner, Alessandra Cappellotto e Fabiana Luperini, Elisa Longo Borghini e Letizia Paternoster – solo per citarne otto – sono tutte figlie sue. L’omaggio agonistico alla prima donna del ciclismo italiano è anche un’operazione culturale, un riconoscimento sociale, un volo letterario.
L’Unione sportiva Formiginese ha condiviso una proposta del Comune di Castelfranco Emilia e organizzato due gare, per esordienti e allieve, “nel mito di Alfonsina Strada”. Un mito irrobustito ormai da biografie e spettacoli, racconti e romanzi, canzoni e video, pedalate e – appunto – competizioni. E i circuiti prevedono il passaggio proprio a Riolo. Iscrizioni fino al 2 settembre, informazioni a 059/570310 e us.formiginese@gmail.com.