Roberto Amadio è rimasto senza voce al termine della corsa: «Seguivo le indicazioni di Villa e le trasmettevo ad Elia, come nell'eliminazione, durante la quale chiedeva di sapere esattamente quanti uomini rimanevano in corsa per calibrare le progressioni. Lui aveva bisogno di sbloccarsi e ha fatto una cosa strepitosa: dopo le due prove un po' così e così è riuscito a riscattarsi e a recuperare. Peccato il giro finale del neozelandese, ma la sua corsa è stata fantastica. Considerando tutto quello che gli è successo, l'avvicinamento e le difficoltà di trovare la condizione hanno pesato, ma proprio il lavoro su strada oggi ha premiato perché aveva più fondo degli altri, tanto è vero che molti attesi protagonisti nel finale erano un po' al gancio. Bravo lui e bravo Marco Villa nel gestirlo».
Roberto ed Elia hanno lavorato insieme ai tempi della Liquigas, agli esordi tra i professionisti del veronese. Nello staff di quel team c'era il dottor Roberto Corsetti, tutt'oggi medico di fiducia di Elia, che a gennaio lo ha sottoposto a un'operazione di ablazione cardiaca e gli ha permesso di tornare in sella con serenità. Anche a lui oggi va un pensiero.
E ancora: «Io sono qui da poco, il lavoro è stato fatto prima ed è stato fatto bene. Io ora guardo avanti e voglio mettere i tecnici nelle condizoni migliori per lavorare. Un'Olimpiade da corridore e ora una da tecnico, diciamo che... si completa il mio curriculum».