Gli azzurri e le azzurre che saranno impegnati nelle prove su strada sono ormai arrivati a Tokyo da tre giorni e abbiamo chiesto al dottor Emilio Magni, medico della Nazionale Italiana, quale protocollo anti-Covid hanno dovuto seguire prima del viaggio e quale stanno seguendo giorno dopo giorno.
LA PARTENZA. «La situazione, come potete immaginare, è sotto controllo e blindatissima. Prima di partire abbiamo dovuto sottoporci a due tamponi rispettivamente a 96 ore e a 72 ore dalla partenza: la Federciclismo si è organizzata con un laboratorio che ha mandato direttamente suoi emissari a casa nostra a fare i tamponi. Risultati ovviamente consegnati prima di partire e naturalmente tutti negativi».
IL VOLO E L'ATTERRAGGIO. «Siamo saliti sul volo dove siamo riusciti a mantenere un certo distanziamento, nessuno di noi aveva qualcuno nei sedili accanto al suo. Il volo è stato tranquillo, ma una volta atterrati è cominciato un iter complicato che dura tre o quattro ore, decisamente impegnativo tra app e documenti per superare tutti i controlli».
L'HOTEL. «Finalmente abbiamo raggiunto l’albergo dove siamo letteralmente blindati: non si può uscire dall’albergo se non per determinati motivi e quindi con autorizzazione. Il personale dell’albergo, se ci vede uscire senza motivo, ha il compito di avvertire le autorità e voi sapete bene quanto in Giappone rispettino le regole. Ogni mattina tutti noi dobbiamo fare un test salivare che io stesso raccolgo e porto alla sede del comitato organizzatore che per noi dista una quarantina di minuti di auto. Se non arrivano risposte, vuol dire che va tutto bene, altrimenti in caso di positività o di dubbio viene avvisato il CLO (covid liaison officer, ndr) che per la Federciclismo sono io, che deve sottoporre ad un test salivare molecolare la persona sospetta. Qualora il dubbio o la positività venissero evidenziati anche una seconda volta, si procederebbe con un tampone naso-faringeo molecolare. Da lì, se il risultato fosse positivo, scatterebbe la quarantena».
L'ATMOSFERA. «Nonostante tutte queste limitazioni, il clima in squadra è buono, tutti sanno che l’osservanza delle regole è preziosa per ognuno di noi e per il gruppo e quindi affrontiamo con serenità tutto quanto».
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