La Bahrain Victorious ha conquistato un’altra tappa al Tour de France: dopo il capolavoro di Mohoric ieri, oggi il successo è arrivato con Dylan Teuns che ha messo la sua firma sul traguardo a Le Grand Bornand. Due anni fa lo avevamo visto vincere a La Planche des Belles Filles, giorno in cui Giulio Ciccone si vestì di giallo e quest'anno è riuscito a tenere a bada uno scatenato Tadej Pogacar nella prima tappa alpina.
«Non sapevo che Tadej fosse dietro di me di appena dodici secondi, quando eravamo in cima all'ultima salita. Meno male, altrimenti avrei iniziato a stressarmi durante la discesa». Il belga oggi è stato autore di un autentico capolavoro, in una tappa difficile con il meteo sfavorevole, che ha messo a dura prova tutti i corridori. «A 3,5 chilometri dalla cima ho ripreso Woods. Ho deciso quindi di imporre un ritmo veloce, ma non eccessivamente, in modo da tenere qualcosa per dopo. Quando ho aumentato il ritmo a 1,8 chilometri dalla fine della salita Woods non è riuscito a seguirmi e sono rimasto solo».
E ancora: «C'era molta gente nell'ultimo chilometro del Col de la Colombière, quindi ho capito a malapena cosa mi dicevano dall’ammiraglia. A un chilometro dalla cima, però, aveva capito che il mio vantaggio su Pogacar era di 1'15”. Forse è stato meglio così...». Teuns però il vantaggio maggiore lo ha preso in discesa, recuperando mezzo minuto sullo sloveno Pogacar.
«Sono un buon discesista e non temo la pioggia. Sono stato anche molto attento durante la discesa, perché ho sentito che le mie ruote iniziavano a sbandare nelle curve bagnate. Quando ero a 1,2 chilometri dal traguardo, ho guardato dietro di me, non si dovrebbe fare quando è bagnato, ma ho voluto farlo. Non ho visto arrivare nessuno e a quel punto ho capito che la vittoria era la mia».
Sulla linea del traguardo Dylan Teuns ha alzato un dito al cielo, era la dedica a suo nonno, scomparso pochi giorni prima dell’inizio del Tour de France. « I nonni sono tra le persone più importanti della tua vita. Ogni volta che mi trovavo nella zona della casa dei miei nonni andavo sempre a trovarli. Quando ho vinto la tappa del Tour a La Planche des Belles Filles due anni fa, mio nonno mi ripeteva sempre quanto fosse orgoglioso di me. Quando ho tagliato il traguardo oggi, il pensiero è andato immediatamente a lui, che è scomparso poco prima dell’inizio del Tour, ma ho pensato anche a mia nonna che adesso è rimasta sola. Quindi questa vittoria è per loro».
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