Tadej Pogačar è il numero uno di questo Tour de France e oggi lo ha dimostrato. Il giovane sloveno, attaccando a 30 chilometri dal finale dell’ottava tappa, ha sorpreso tutti e anche se non ha vinto la frazione ha conquistato quella maglia gialla, che solo per un attimo gli era sfuggita nella prova a cronometro.
«Non siamo partiti con un piano e questa mattina alla partenza ci siamo detti di guardare come si sarebbe svolta la tappa». Tutti stavano aspettando lo sloveno, non era un segreto per nessuno che a breve la sua incontenibile voglia di vincere sarebbe uscita fuori e così è stato. «La partenza è stata difficilissima. I ciclisti saltavano ovunque, a volte correvo da solo, ma con questo tempo mi sentivo bene e prima delle ultime tre salite ho detto ai miei compagni di squadra che stavamo per far saltare la corsa e ci siamo riusciti».
Pogačar non ha solo fatto esplodere la gara, ma ha attaccato, mentre gli altri corridori, tra fatica e freddo, si staccavano uno ad uno. Adesso non si scherza più al Tour de France, perché a quanto pare c’è un solo padrone in questa corsa, che si diverte anche a scherzare sulle proprie capacità.
«Forse adesso Tadej Pogačar è davvero il mio più grande avversario – ha detto lo sloveno alla televisione francese sorridendo -. Vedremo cosa saremo in grado di fare, andremo giorno dopo giorno. Adesso siamo in maglia gialla e siamo pronti a difenderla».
Pogačar oggi ha dimostrato di essere il più forte, staccando tutti i suoi avversari. E’ arrivato quarto sul traguardo a Le Grand Bornard, ad appena 49” dal belga Teuns, ma in classifica generale adesso è primo e alle sue spalle c’è Van Aert a 1’48” e poi a oltre 4 minuti da lui tutti quei corridori di classifica che pian piano stanno perdendo terreno. Mentre gli altri soffrivano, il capitano dell’UAE Emirates faceva la sua rincorsa, con lo sguardo fisso sulla strada e senza avere la minima espressione di disturbo sul volto.
«Ho visto molti corridori soffrire, in particolare sulle salite difficili. Probabilmente hanno risentito delle fatiche di ieri e del freddo e della pioggia di oggi. Brandon McNulty, Rui Costa, Rafal Majka e Davide Formolo hanno fatto un lavoro straordinario. Sono davvero felice per quello che siamo riusciti a fare in gara».
Pogačar non era del tutto certo del successo e pensava che squadre che sulla carta erano forti, oggi avrebbero potuto sorprenderli, ma così non è stato. «Dopo aver visto quanto era accaduto ieri in corsa, pensavo che oggi alcune squadre avrebbero potuto distruggerci, ma non è successo e alla fine sono stati gli altri a cedere oggi».
Pogačar e i suoi sono felici, ma alla fine del Tour de France mancano ancora molti giorni e tante cose potrebbero ancora accadere. «Abbiamo dimostrato di essere una squadra fortissima. Questa è stata una buona giornata in corsa, meglio di venerdì. A questo punto penso che sia io che la mia squadra abbiamo dimostrato di essere i più forti. Solo in corsa ho deciso di assumermi le mie responsabilità. Ho visto che la Ineos-Grenadiers non era proprio ai massimi livelli e ho pensato: questo è il momento e sono andato. Adesso ho delle gambe davvero buone. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni. Forse anch'io avrò dei momenti di debolezza».
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