Il gruppo maglia rosa oggi ha riposato ed Egan Bernal, come tutti gli uomini classifica, ha cercato di recuperare le forze per le fatiche finali di questo Giro, che domenica a Milano consegnerà il Trofeo Senza Fine al vincitore. «Spero che tutto vada bene, perché domani sarà difficile – ha detto Bernal –: si correrà in Piemonte e per me vuol dire tornare su quelle strade che mi hanno accolto quando sono arrivato in Italia. Sicuramente ci saranno dei miei tifosi, spero proprio che ci siano perché ci danno entusiasmo mentre stiamo correndo. Ho vissuto due anni in Piemonte e ho tanti ricordi belli».
Bernal nella frazione con arrivo a Sega di Ala è andato in crisi e domani lo attenderà un’altra salita importante, quella che porterà il gruppo all’Alpe di Mera dove non mancheranno pendenze importanti.
«Sega di Ala e Alpe di Mera sono due salite diverse, non si possono paragonare. Non si potrà neanche fare un confronto su come è andata la corsa ieri e cosa accadrà domani. Salite come queste sono per chi ha più gambe, sono adatte a corridori come Yates, Bernal, Vlasov e Caruso: sarà un altro bel test per tutti».
Il Giro non si è concluso e la classifica è ancora aperta. Bernal è al comando della classifica con un vantaggio 2’21” su Damiano Caruso e 3’23” su Simon Yates mentre il russo Vlasov è a 6’03. Bernal ieri ha sprecato energie rispondendo agli attacchi di Yates, ma domani la sua strategia potrebbe cambiare,
«Dovrò saper gestire gli ultimi giorni di corsa – ha sottolineato Bernal – Adesso ho un vantaggio su Yates di 3’30”, non è male per me. Sarebbe un rischio se lui scattasse a 3-5 km e io gli andassi dietro, se poi succede quello che è successo ieri sarebbe un errore da parte mia. Devo correre con la testa e non devo commettere errori anche per i miei compagni che stanno lavorando per me e si stanno sacrificando tanto. Se vincerò il Giro sarà anche per merito loro».
Egan può contare su una squadra veramente forte, ma qualche volta le alleanze si trovano anche in corsa con corridori di altre squadre ed è quello che potrebbe accadere proprio tra il colombiano e Caruso. «Ognuno fa la propria corsa e fa quello che gli conviene di più. Non so se Caruso potrebbe essere un alleato, alla fine anche lui vuole rimanere nel podio. Bisogna vedere se avrà compagni a sostenerlo, ma sicuramente sarei contento se rimanesse nel podio».
Bernal sta andando forte, questo Giro d’Italia è un test importante per lui, in particolare dopo il suo ritiro al Tour de France dello scorso anno. Il campione della Ineos Grenadiers vorrebbe anche partecipare anche alla Vuelta e provare a conquistare un doppio grande giro nella stessa stagione. Impresa questa riuscita solo a pochissimi campioni. La forma è buona e lo sta dimostrando, ma prima di prendere qualunque decisione, dovrà arrivare in maglia rosa a Milano.
« È difficile sapere se sono in calo o se questa è la mia migliore forma. Voglio arrivare a Milano con questa maglia bellissima sulle spalle. Ieri è stata una giornata un po’ storta, ma tutti sappiamo che nel ciclismo giornate così ne abbiamo un po’ tutti. Adesso voglio recuperare e fare bene per arrivare con forza sufficiente nelle gambe per affrontare la cronometro finale».
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