Daniel Martin e la sua Israel Start Up Nation la tappa di oggi l’avevano studiata bene e questa mattina avevano deciso di andare all’attacco per conquistare il traguardo di Sega di Ala. «Avevo fatto una ricognizione di questa tappa dopo il Tour of the Alps – ha detto Martin in conferenza stampa – L’avevamo studiata bene e questo è stato sicuramente un vantaggio sugli altri per gestire la salita finale». Daniel Martin è uno di quei corridori che può vantare successi di tappa in tutti e tre i grandi giri, ma quella di oggi, è stata una vittoria veramente speciale.
«Ho cercato di prendere il giusto vantaggio nella parte più dura della salita e il mio piano ha funzionato. Avendo fatto una ricognizione di questa tappa, sapevo che le pendenze cambiavano e che c’erano dei tratti dove era possibile respirare, per poter poi accelerare nuovamente. Solo nel finale ho capito che quella tappa sarebbe stata mia». Sega di Ala è stata una tappa difficile, con Bernal che non è riuscito a resistere agli attacchi di Yates, mentre Caruso, salendo con il proprio passo è riuscito a gestire bene la tappa. Daniel Martin voleva scalare la classifica generale perché in questo Giro era il capitano della Israel. Le cose sono andate in un modo diverso, ma le soddisfazioni, sicuramente non sono mancate.
«Ogni vittoria è differente ma questa ha un sapore fantastico. Ho corso tre volte al Giro ma questa volta è stata la prima che arrivavo con ambizioni per la classifica generale e questa vittoria significa veramente tanto per me». Dan Martin con la vittoria di oggi è undicesimo a 13’37” da Bernal, ma può sperare di rientrare nella top ten.
«La ricognizione è stata determinante, sapevo come erano le salite e le cadenze. Avevo detto che questa era una salita bellissima, perfetta per me perché è bella da guardare e pedalare. Spero che nei prossimi anni venga inserita altre volte nel percorso».
Il Giro subirà un modifica del percorso nella frazione di venerdì, come forma di rispetto per le 14 vittime della tragedia della funivia Stresa-Mattarone. Martin corre per la Israel Start Up Nation e alcune vittime erano israeliane.
«Ho pensato alla tragedia, dovevamo salire in quella zona venerdì, è terribile quello che è successo. Una tragedia che ha colpito tutti, non solo perché c’erano degli israeliani, ma perché sono morte tante persone innocenti». Daniel Martin in carriera ha vinto tanto, ma nel suo palmares manca la vittoria in un grande giro.
«Spesso è stato fatto il confronto con mio zio Stephen Roche. Lui ha vinto moltissimo, ma io non ho nessun rimpianto per i miei risultati. In una carriera i risultati dipendono da quanto vai forte tu e da quanto vanno forte gli altri. Non ho rimpianti per quello che ho fatto nella mia carriera».
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