Va forte in bicicletta, va svelto quando parla. Remco Evenepoel non si risparmia nel giorno di riposo e in conferenza stampa racconta i suoi primi dieci giorni al Giro e soprattutto le sue aspettative in vista delle prossime tappe.
«Sono orgoglioso di misurarmi con un avversario come Egan Bernal, uno che ha vinto un Tour de France. Siamo avversari ma c’è anche molto rispetto tra noi ed è divertente essere avversari in corsa. Ci siamo affrontati una volta ad Aalst, durante un criterium e poi durante la Clasica San Sebastian, ma questa è la prima volta che corriamo davvero l'uno contro l'altro e lo trovo abbastanza divertente. Ma lui non sarà il solo avversario, bisogna prestare attenzione a tutti i primi 10 che si trovano nella classifica».
E ancora: «Se penso di poter vincere il Giro? Ritengo innanzitutto che bisogna credere in se stessi. Se io non avessi creduto in me stesso non sarei tornato a correre. Penso di dovermi sentire molto fortunato per essere tornato a pedalare e con tutta sincerità non so se potrò vincere questo Giro. Ma vado avanti tranquillo perché non sento la pressione della squadra, anzi, non ci sono proprio pressioni. Sarebbe stato meglio se ci fosse stata una cronometro nella seconda settimana, ma questa è la vita e ne avremo una l’ultimo giorno di 30 chilometri con uno sforzo di 40 minuti. Con una tappa come questa Tom Dumoulin ha vinto il Giro. Non era partito da leader, ma ha vinto: l’importante è indossare la maglia rosa l’ultimo giorno»..
Una battuta anche sulla tappa di domani: «La frazione di Montalcino sarà molto impegnativa ma non so se sarà una tappa a vantaggio di Bernal, anche se lui ha il vantaggio di aver disputato la Strade Bianche. Io non ho fatto una ricognizione del percorso, ma so che ci aspetta una giornata calda e... polverosa».
La Deceuninck-Quick-Step questo Giro d’Italia vuole vincerlo e al fianco di Remco Evenepoel ritrova il miglior Joao Almeida. «Come sta Joao Almeida? Ha avuto una brutta giornata a causa del tempo. Potrebbe capitare anche a me. Ma è tornato al 100 per cento ed è l'uomo che può aiutarmi in alta montagna. Insieme possiamo realizzare il nostro sogno».
«Sono tranquillo e non mi sento sotto pressione. Bernal ha detto che vorrebbe avere un vantaggio di un minuto e mezzo prima della cronometro, ma non so se sia sufficiente. Nessuno ora può dire come andranno le cose. Se sei un vincente, vuoi vincere ogni giorno e il ciclismo non è matematica. La cosa più importante è non perdere troppo tempo. Ogni secondo che posso conquistare, io lo prendo».
Remco vuole anche soffermarsi sul fatto che la sua Deceuninck Quick Step non è solo una squadra per le Classiche e che si può puntare anche alle corse a tappe. «Da anni siamo etichettati come una squadra per le Classiche. È vero, quella è la nostra specialità, ma è anche vero che le cose stanno cambiando e i risultati delle ultime stagioni lo stanno dimostrando. Sono in tanti a sognare da diversi anni un belga che vinca un grande Giro (il digiuno dura ormai da 127 edizioni...) e soprattutto il Tour de France. Faremo di tutto per realizzare questo sogno».
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