Un salone di novanta metri quadrati. Il salone si affaccia su un giardino. E il giardino si specchia nel lago. La Biblioteca della bicicletta rinasce qui: salone, giardino e lago, a Trevignano Romano. Vergani e Buzzati, Brera e Montanelli, Ortese e Zavoli, che proprio a Trevignano ha trascorso gli ultimi anni e l’estremo istante della sua vita, Malaparte e Mura, Chany e Barthes saranno contenti. Ma lo saranno anche il Diavolo Rosso e l’Angelo della montagna, la Pulce dei Pirenei e l’Aquila di Filottrano, il Tasso e il Musso, il Campionissimo e il Cinese, Zorro e Cenciaccio. E a pochi passi comincia un breve tratto di pista ciclabile, protetta, che circonda il Lago di Bracciano nel punto in cui si trovava il cratere del vulcano sabatino
Domenica, dalle 12 alle 15, si festeggia l’apertura della nuova sede della Biblioteca della bicicletta, proprio il giorno in cui Lucos Cozza, l’archeologo e ambientalista cui è dedicata, avrebbe compiuto cento anni. Apertura e non inaugurazione, perché la zona arancione impone limiti alla partecipazione, e così la cerimonia ufficiale sarà rimandata a tempi meno pandemici, in cui il Centro parrocchiale Santa Maria Assunta, in via Garibaldi 127, potrà ricevere, accogliere, ospitare, intrattenere, rallegrare, non solo con le parole ma anche con le note, non solo con le pagine ma anche con i pedali. Una enorme camera d’aria cicloletteraria, fra raggi di sole e raggi di ruote, per volare tra manuali e filastrocche, romanzi e biografie, elogi e inni.
La Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza – fondata nel 2013 da Fernanda Pessolano, la prima sede nell’ex Cartiera Latina del Parco dell’Appia Antica, la seconda nella Biblioteca Casa del Parco, a Roma - non sarà solo un luogo di consultazione e prestito di libri, ma anche un punto di incontri e mostre, con uno spazio per i bambini e un’attività di laboratori, oltre che con una pagina Facebook riservata a recensioni, appuntamenti e curiosità, e sempre con la volontà di creare, insieme con le altre forze del territorio, una rete di sostegno e salvaguardia. La bici è vita. La bici è natura. La bici è rispetto.
Intanto, lavori in corso e, in queste ultime ore, anche di corsa. Qui e là spuntano nuovi arrivati come “L’ossessione della memoria” di Marco e Stefano Pivato (Castelvecchi) e “Piccola fenomenologia del ciclismo su strada” di Paolo Pascucci (Aras), e si rispolverano vecchi titolari come una bici Gimondi della Chiorda e una maglia della Fondazione Michele Scarponi. Avanti, ma anche indietro, c’è posto per tutti.
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