Ha dovuto saltare un'edizione a causa della pandemia, ma in questo 2021 il Tour of the Alps tornerà in grande stile. Con 12 formazioni World Tour, 8 Professional, una Continental e la Nazionale Italiana, la corsa euroregionale è già sicura di poter contare su un parterre de roi dal 19 al 23 aprile prossimi. La conferma è arrivata durante la presentazione digitale andata in scena questo pomeriggio, in cui tanti campioni e amici del TotA hanno voluto essere presenti per dare un saluto e lanciare l’appuntamento per la prossima primavera.
«Ogni corsa ha la sua caratterizzazione, la Milano-Sanremo, per esempio, ha 300 km coi suoi passaggi chiave, il Tour of the Alps, invece, ha tappe bellissime dal punto di vista paesaggistico, brevi e spettacolari - racconta il CT della Nazionale Davide Cassani, che sulle strade dell'Euregio porterà una selezione di corridori scelta appositamente -. I campioni vengono con due obiettivi, preparare il Giro d'Italia e vincere la corsa, perché vincere è sempre importante. Non è un caso che ci saranno tante squadre importantissime».
La lotta per la classifica generale si preannuncia elettrizzante, con tanti nomi d’elite del panorama internazionale pronti a darsi a battaglia. Dall’habitué Vincenzo Nibali a Thibaut Pinot, passando da Miguel Angel Lopez, Mikel Landa, Fabio Aru, Emanuel Buchmann e il giovane talento Aleksandr Vlasov.
Non mancherà una vecchia conoscenza della corsa, Tao Geoghegan Hart, che sulle strade del TotA aveva conquistato la prima vittoria da professionista con il fu Team Sky ed ora è pronto a tornarci con un Giro d’Italia in bacheca. «Quando vinsi al TotA non avrei mai pensato a come sarebbe cambiata la mia vita appena due anni più tardi - spiega il vincitore della Corsa Rosa -. Inutile dire che ho grandi ricordi di questa corsa insieme al mio amico Pavel Sivakov, che vinse la generale. Voglio tornarci, sarebbe come chiudere un magnifico cerchio». A spalleggiarlo ci sarà Filippo Ganna: «La partecipazione al TotA sarà uno dei passaggi fondamentali per Giro d'Italia e Olimpiadi – ammette il campione del mondo a cronometro -. Sarò a supporto di un grande team, che darà spettacolo come sempre fatto in questi anni».
C’è chi invece ci verrà per la prima volta come Simon Yates, che sulle Alpi ha già avuto modo di mostrare il suo talento in passato: «È una gara che ho sempre ammirato e finalmente potrò correrla anch'io. Non vedo l'ora» ha detto il gemello d’arte.
Ivan Basso, invece, ha corso su queste strade tante volte, ma stavolta le attraverserà in ammiraglia, alla guida della Eolo-Kometa, la grande novità del panorama professionistico italiano: «Per la Eolo-Kometa partecipare al TotA è un onore, correremo con grande determinazione per metterci in mostra e dimostrare il nostro valore – ha ammesso Basso -. È una delle corse più importanti del calendario, vogliamo fare bella figura, e con tutti questi campioni al via sarà un grande banco di prova per tutti noi».
E a proposito di ammiraglia, nessuno sa meglio di Giuseppe Martinelli, direttore sportivo dell’Astana, quanto il Tour of the Alps sia il banco di prova ideale per il Giro d’Italia. Al TotA non si può bluffare: «Per me è sempre stato un lasciapassare per il Giro d'Italia, il modo per capire a che punto fosse la mia squadra - afferma 'Martino' -. Damiano Cunego, Gilberto Simoni e, non ultimo, Vincenzo Nibali sono passati dal giudizio del Tour of the Alps. Se lo vinci, sai che sarai competitivo anche al Giro».
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