Squalificato quattro anni nel 2017 per doping (la sanzione terminerà il 3 maggio prossimo) , a primavera 2021 potrebbe rientrare con la maglia della squadra che per antonomasia, da sempre, è guidata dal paladino principe nella lotta al doping: Ivano Fanini.
Si intensificano i rumors sulla possibilità che Stefano Pirazzi, quasi 34 anni, originario di Altri, Frosinone, rientri con l’Amore & Vita, la formazione che dal 1989 tiene alto lo slogan della famiglia Fanini. Un cognome che significa ciclismo, uno slogan coniato da Papa Giovanni Paolo II. In quel messaggio, anche se non compare, è contenuto anche il perdono. In generale con Ivano Fanini, da decenni in prima fila nel combattere per un ciclismo pulito, c’è sempre una seconda possibilità: se qualcuno ha sbagliato può comunque avere un’altra chance dopo aver espiato la sua presunta colpa.
“Siamo a buon punto – commenta Ivano Fanini - lo aspettiamo. Lui sa che con noi ha forse l’unica possibilità di essere rilanciato, visto che da sempre lottiamo contro il doping. I corridori che hanno avuto questo tipo di problema per vari motivi, oltre al loro recupero, sono fondamentali anche per me, per continuare la nostra battaglia per uno sport sano”.
Pirazzi sarebbe anche un gran colpo sotto il profilo del mercato, definiamolo così, anche se nel ciclismo non si raggiunge la frenesia del calcio. L’atleta ciociaro ha avuto una carriera brillante, con un successo in una tappa del Giro d’Italia 2014, la Sarnonico-Vittorio Veneto, oltre alla conquista, nel 2013, della maglia azzurra (che ha sostituito la mitica verde) destinata al miglior scalatore della corsa rosa. Stessa affermazione anche alla Tirreno-Adriatico.
Da Under 23 si aggiudicò alcune corse del calendario internazionale, tra cui una tappa al Giro delle Regioni 2007; partecipò inoltre ai Campionati del Mondo di categoria del 2007 e del 2008.
Nel 2010 passò professionista con la Colnago-CSF Inox. Nel 2011 vinse il trofeo degli scalatori al Giro della Provincia di Reggio Calabria, terzo alla Settimana Coppi e Bartali, e al Giro del Trentino, nel quale si aggiudica la maglia bianca di miglior giovane. A maggio, al Giro d’Italia, si mette più volte in mostra, soprattutto nella tappa con arrivo a Montevergine, quando viene ripreso dal gruppo a 600 metri dalla conclusione. Poi l'errore, la squalfica e ora il pensiero del ritorno.
Adesso, se si concretizzerà il passaggio alla formazione lucchese, la possibilità di ritornare nel ciclismo, dimostrare di essere di nuovo un talento e magari, chissà, ottenere buoni risultati. Ma, ripetiamo, è una bella storia sotto il profilo umano, oltre che dal punto di vista tecnico. Sì, perché con Appollonio, Tizza, Senni, se dovesse arrivare anche Pirazzi senza dubbio l’equipe di Lunata avrebbe un poker d’assi niente male per puntare a vincere il maggior numero di corse possibili. Il ciclista alatrense, che ha anche incontrato il mitico Diego Armando Maradona anni fa, dovrà comunque svolgere una preparazione adeguata, dopo gli anni di inattività a livello agonistico.
da La Nazione, Edizione Lucca