Il Giro d’Italia di ciclocross si è concluso e Fausto Scotti, commissario tecnico della nazionale italiana, è soddisfatto. Scotti ora guarda dritto al Mondiale di Ostenda che ci sarà a fine gennaio, non escludendo la possibilità di convocare anche Fabio Aru.
«Fabio ha corso bene e ad oggi non mi sento di escluderlo ma neanche di garantirgli la convocazione, dobbiamo vedere come andranno i Campionati Italiani e poi il ritiro con la sua squadra».
Tra il tecnico e il corridore sardo c’è un rapporto di vecchia data, iniziato quando Fabio correva nelle categorie giovanili. Sceso dalla bici da corsa, è stato Aru a contattare Scotti chiedendogli di poter tornare al suo vecchio amore: il ciclocross.
«Fabio mi ha contattato ad ottobre, dicendomi che voleva ripartire da ciò che lo faceva stare bene e così sono iniziate le prime uscite con la bici da gravel. Poi il divertimento è andato via via aumentando e Fabio mi ha chiesto di poter tornare a disputare qualche gara».
Aru quest’anno approdato al Team Qhubeka Assos e dopo un periodo difficile è tornato a finalmente a sorridere, scherzando anche con la gente che lo incoraggia quando lo vede alla partenza o al traguardo e si sente sereno.
«Sono felice di come stia andando, anche ieri su un tracciato difficile molto fangoso e con ghiaccio sotto, è andato bene. A guardarlo in gara sembrava uno che non ha mai smesso di fare ciclocross e sono contento del suo ottavo posto».
Il cittì azzurro non ha ancora scelto i nomi dei corridori che porterà al Mondiale di Ostenda e non si sente di escludere nulla, anche se ovviamente nella sua testa una lista ce l'ha ben chiara. «Aru ha recuperato tantissimo, si sta divertendo e questa è la cosa più importante. In salita sta andando bene, spazio per lui c’è, ma manca ancora parecchio al mondiale e bisogna vedere anche quali saranno i programmi con il suo team, non posso decidere da solo con l’atleta. Ieri ha guidato con i migliori crossisti partendo piano e sono veramente soddisfatto. Però per decidere sul Mondiale diamoci tempo, abbiamo ancora tutto il mese per decidere».
Scotti ha chiuso ieri il suo Giro d’Italia di ciclocross, ma punta in alto e vuole organizzare un Mondiale a Roma, la sua città, nel 2026.
«Voglio arrivare a febbraio, quando potrò finalmente tirare un sospiro di sollievo al termine della stagione. Poi ci saranno altri impegni importanti da portare avanti, come l'obiettivo del Mondiale di Ciclocross da portare a Roma nel 2026, dentro il Circo Massimo. Sono stato contattato anche dagli organizzatori del Gran Premio della Liberazione per delle consulenze, ma in merito ad una possibile collaborazione ancora non ho deciso».
Fare gare in tempo di Covid-19 non è facile e il tecnico azzurro è contento di aver portato a termine il suo programma: «Non è facile organizzare, c’è sempre il rischio di essere bloccati e se succede qualcosa il problema ha risvolti penali e non si scherza. Abbiamo portato avanti sette prove del Giro d'Italia, per fortuna non ci sono stati incidenti, adesso aspetto i Campionati Italiani e poi farò i nomi dei convocati per la maglia azzurra».