Il maestro e il campione, Ernesto Colnago e Tadej Pogacar. 88 anni l'uno e 22 l'altro, affiancati e con la stessa emozione negli occhi. Stamane si sono ritrovati a Cambiago, nel quartier generale della Cicli Colnago, così come era successo all'inizio della stagione. Nel frattempo, Tadej ha vinto il Tour de France e ha portato una bici Colnago sul gradino più alto della corsa più importante del mondo.
Pogacar ha di nuovo accarezzato quella bici gialla preparata per lui con sagacia da Colnago, ha posato con il maestro, ha curiosato e indagato con la solita arguzia, ha raccolto i compliementi che gli hanno fatto Giuseppe Saronni, Valentino Campagnolo e da suo figlio Davide e il nuovo amministratore delegato di casa Colnago, Jhon Gutierrez.
«È sempre una grande emozione arrivare in vista da Colnago perché qui c'è la storia del ciclismo, passeggiare in questo museo è davvero entusiasmante».
E poi l'attualità: «Intanto, faccio gli auguri di buon compleanno a Vincenzo Nibali. La nuova generazione? È innegabile che un cambiamento importante sia in atto, basta guardare i risultati, ma la generazione di Vincenzo è tosta e sarà interessante vedere il confronto tra noi giovani e loro nella prossima stagione».
Infine Tadej regala una battuta su Fabio Aru: «Non so quale sia il suo problema, personalmente posso solo dire che con lui ho un ottimo rapporto. E sono convinto che tornerà perché ha talento e il talento non si dissolve».
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